programmare e progettare
Ritorno in parte su quanto detto nel post precedente.
Si parla molto del superamento della programmazione, ma non sempre si colgono gli elmenti centrali.
Si parla degli obiettivi come se questo elemnto costituisse la quintessenza della programmazione. Ritengo che non esista un percorso senza obiettivi, sia lineare, sia complesso. Non è quella la differenza.
Si parla di determinismo, della impossibilità di prevedere al dettaglio un percorso didattico ed educativo. Concordo. Ma non è quello il problema, nel senso che anche se non è prevedibile, non posso non prevedere il processo, ovvero non posso non pensarlo in anticipo sapendo che sarà in parte diverso da come l'ho disegnato e che dovrò essere abile a riprogettarlo in itinere.
Chje sarà diverso ok. ma comunque debbo progettarlo. Come la complessità modifica la progettazione? L'essenza della progettazione nella complessità è, credo, nel come mi raffiguri il modello di sistema. In un caso ho un modello lineare e descrivo solo el azioni che fa il docente e quelle che fa fare (le consegne). Nella complessità il modello da cui aprto non è quello del eprcorso ma quello del sistema in cui vado ad operare. E' un modello sistemico che tiene conto delle relazioni che connettono gli attori in classe, gli attori e l'ambiente, gli attori con gli altri elemnto che fanno aprte del contesto. progettare signfica analizxzare questo sistema e descrivere come evolve il sistema e non solo quello che fa il docente.
In base al modello simulo l'evoluzione del sistema. Chiaramente la simulazione non troverà (completa) conferma nell'azione; il modello sarà modificato nel tempo e in base all'interazione. quello che cambia è come io docente ragiono sulla progettazione e come acqusisco una modalità complessa e sistemica.
Si parla molto del superamento della programmazione, ma non sempre si colgono gli elmenti centrali.
Si parla degli obiettivi come se questo elemnto costituisse la quintessenza della programmazione. Ritengo che non esista un percorso senza obiettivi, sia lineare, sia complesso. Non è quella la differenza.
Si parla di determinismo, della impossibilità di prevedere al dettaglio un percorso didattico ed educativo. Concordo. Ma non è quello il problema, nel senso che anche se non è prevedibile, non posso non prevedere il processo, ovvero non posso non pensarlo in anticipo sapendo che sarà in parte diverso da come l'ho disegnato e che dovrò essere abile a riprogettarlo in itinere.
Chje sarà diverso ok. ma comunque debbo progettarlo. Come la complessità modifica la progettazione? L'essenza della progettazione nella complessità è, credo, nel come mi raffiguri il modello di sistema. In un caso ho un modello lineare e descrivo solo el azioni che fa il docente e quelle che fa fare (le consegne). Nella complessità il modello da cui aprto non è quello del eprcorso ma quello del sistema in cui vado ad operare. E' un modello sistemico che tiene conto delle relazioni che connettono gli attori in classe, gli attori e l'ambiente, gli attori con gli altri elemnto che fanno aprte del contesto. progettare signfica analizxzare questo sistema e descrivere come evolve il sistema e non solo quello che fa il docente.
In base al modello simulo l'evoluzione del sistema. Chiaramente la simulazione non troverà (completa) conferma nell'azione; il modello sarà modificato nel tempo e in base all'interazione. quello che cambia è come io docente ragiono sulla progettazione e come acqusisco una modalità complessa e sistemica.
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