Le telline della baia di Saint Breuf

Callon, quando per la prima volta ha parlato di ANT, ha descritto la situazione che si era creata all’inizio degli anni ‘80 nella Baia di Saint Breuf. É una baia tra la Bretagna e la Normandia famosa per le pettin (Callon, 1986). In quegli anni una pesca indiscriminata e alcuni fattori naturali sopravvenuti, la presenza di pesci che si cibavano delle larve, aveva ridotto enormemente la presenza di tale mollusco, mettendo in crisi l’economia della zona. Tre ricercatori, che avevano effettuato una ricerca in Giappone, propongono di sperimentare un processo già attuato in Giappone per pettin di altra famiglia: l’allevamento e l’impiantagione artificiale. Presentano tale proposta all’assemblea cittadina con i delegati dei pescatori. La proposta viene accettata.

L’avvio del processo è frutto dell’interazione tra diversi attori, umani, sociali, tecnologici e naturali: tre ricercatori, i pescatori e i loro delegati, le pettin, le tecnologie biologiche e meccaniche, e le conoscenza scientifiche sulla riproduzione delle pettin. Un aspetto infatti va sottolineato, aspetto molto comune quando proposte scientifiche vengono avanzate: non si hanno conferme e certezze scientifiche sui vari processi presenti nel progetto. In questo caso non vi era nessuna certezza scientifica sul fatto che le larve di pettin si sarebbero impiantate nel supporto artificiale, in quanto non erano state mai studiati i processi genetici di tale mollusco, in quanto l’esperienza giapponese era relativa a un mollusco di altra specie. Callon sottolinea come anche le teorie abbiano una loro genesi, benché quando vengono narrate sembrano fin dall’inizio definite e strutturate in tutti i  particolari. Gli aspetti teorici pertanto sono evoluti in itinere insieme al progetto stesso. A titolo solo informativo il progetto ha avuto successo e ha risolto i problemi del settore. Altro aspetto che caratterizza l’ANT  è che le stesse logiche relazionali si applicano a qualsiasi scala. Sia che siamo 'grandi' o 'piccoli', la maggior parte delle reti a cui ricorriamo e che ci permettono di agire è nascosta. Un attore è sempre una rete di elementi che non riconosce o conosce appieno: la semplificazione o 'black boxing' è una parte necessaria della ANT. Ciò implica che il concetto di 'livello' è anche un effetto relazionale. Per dirla diversamente non esiste un quadro sociale, naturale o concettuale generale o la scala entro i quali gli eventi si svolgono: come le reti, crescono e tendono a crescere le proprie metriche.

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