Merleau-Ponty: la distanza come presa di coscienza
"Ciò che distingue l’uomo sano non è la sua critica, ma la struttura del suo spazio: gli oggetti rimangono difronte a lui, conservano la loro distanza” ovvero la consapevolezza del proprio sguardo e dell’importanza della distanza che comunque è sempre presente, tra il proprio corpo e l’altro.
Anche un mosaico è costituito da tessere e nessuna di esse ha un significato simile a quello che si ottiene dalla loro interazione e allontanandosi. Ma sicuramente un mosaico ci “infastidisce” o ci “stupisce” meno dell’immagina precedente, forse perché le tessere di un mosaico, in apparenza, potrebbero essere considerate prive di significato, mentre le micro-fotografie che compongono l’immagine della regina, hanno un loro significato e non sono viste come le lettere di una parola. (Merleu-Ponty, 2012, 386)
Anche un mosaico è costituito da tessere e nessuna di esse ha un significato simile a quello che si ottiene dalla loro interazione e allontanandosi. Ma sicuramente un mosaico ci “infastidisce” o ci “stupisce” meno dell’immagina precedente, forse perché le tessere di un mosaico, in apparenza, potrebbero essere considerate prive di significato, mentre le micro-fotografie che compongono l’immagine della regina, hanno un loro significato e non sono viste come le lettere di una parola. (Merleu-Ponty, 2012, 386)
Il soggetto sano comprende la distanza tra sé e il mondo in un rapporto ambiguo tra realtà e apparenza.
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