Terzo spazio
Il terzo spazio è una teoria "sociolinguistica postcoloniale" Bhabha e utilizzata inizialmente in ambito geografico (Soja) come superamento delle dicotomia città-campagna individuando spazi ibridi dove soggetti appartenenti ai due mondi convivono, si pensi alle case, dove l’interazione permette di produrre emergenze che vanno oltre il primo e il secondo spazio. Gutierrez prima e Flessner più recentemente (2014) applicano in ambito pedagogico la teoria del terzo spazio “in which traditional conceptions of academic literacy and instruction for students from nondominant communities are contested and replaced with forms of literacy that privilege and are contingent upon students’ sociohistorical lives, both proximally and distally” (Gutiérrez, 2008, 148). Gutierrez riprendendo Crosland (2004) e un suo precedente scritto (Gutiérrez & Jaramillo, 2006) critica approcci che in apparenza sono oltre le divisioni e che invece hanno alla base una ben precisa cultura:
impiegano[u1] il principio della "identità come equità", rendendo più facile recuperare piccoli guadagni nell'equità educativa e attuare le pratiche "blind" delle politiche esclusivamente “inglesi” e dei curricoli validi per tutti (one-size-fits-all) e pratiche guidate da valutazioni a alto livello (high-stakes) (Gutierrez, 2008, 148).
Propone per la formazione e soprattutto per l’insegnamento della literacy il terzo spazio.
A collective Third Space is interactionally constituted, in which traditional conceptions of academic literacy and instruction for students from nondominant communities are contested and replaced with forms of literacy that privilege and are contingent upon students’ sociohistorical lives, both proximally and distally. Within the MSLI, hybrid language practices; the conscious use of social theory, play, and imagination; and historicizing literacy practices link the past, the present, and an imagined future (idem).
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