feedback

Il ruolo del feedback per l'apprendimento è stato evidenziato da vari autori e da varie ricerche.

Laurillard sottolinea l'importanza del feedback che è elemento centrale dell'interazione docente-studente, ovvero del ciclo della comunicazione del Coversational framework. Elencando le azioni del docente che possono favorire l'apprendimento, propone il seguente elenco:

• allineare gli obiettivi dell’insegnante a quelli del discente;
• assegnare obiettivi di lavoro che usino concetti e azioni alla portata del discente;
• chiarire la struttura dei concetti per supportare l’organizzazione della conoscenza;
• costruire un ambiente adeguato per il lavoro;
• controllare le azioni dei discenti e l’esposizione dei loro concetti;
• fornire feedback significativi (2013, 97).

Come si vede, il feedback è uno di tali elementi. Il feedback può essere relativo ai concetti elaborati dagli studenti o ai processi che lo studente attiva. Inoltre non esiste solo il feedback del docente ai concetti e ai processi che esplicita/attiva lo studente, ma anche i feedback dello studente a quanto fa e richeide il docente. L'esplicitazione di quanto ha compreso in una lezione è per il docente un feedback molto importante. 

Ritorniamo a Laurillard afferma:

La rappresentazione dell’apprendimento dello studente nella figura 4.1 mostra che le azioni generate prendono forma sia dall’obiettivo che lo studente sta cercando di raggiungere, sia dalle sue concezioni attuali; e che l’informazione che risulta dal feedback sulla sua azione gli permette di rivedere la sua conoscenza concettuale, al fine di migliorare l’azione successiva, e può anche modificare l’obiettivo. Il ciclo conoscenza-azione-feedback-revisione costituisce ciò che si apprende e come. Quello che il concetto di allineamento riconosce è che se l’insegnante non affronta il ciclo completo, il risultato di apprendimento previsto non può essere raggiunto. Potrebbe essere raggiunto se lo studente fosse in grado di costruire da solo l’allineamento tra i risultati di apprendimento attesi < > le attività di nsegnamento-apprendimento < > la valutazione, ma il principio di allineamento dice che garantire tale allineamento è compito dell’insegnante.

Esercizi adeguati richiedono il feedback e il modeling che aiutano chi apprende a capire come migliorare le proprie azioni:
• evidenziando le caratteristiche critiche delle discrepanze tra ciò che lo studente ha prodotto e la soluzione ideale;
• facendo vedere una versione ideale dell’azione da eseguire (Bransford et. al. 2003: 104) 

... laddove esercizi adeguati sono orientati allo scopo e forniscono feedback per consentire un miglioramento. Il feedback è un elemento essenziale e Bransford e colleghi sostengono l’importanza di “avere un coach che fornisca un feedback per ottimizzare le prestazioni... non è di alcuna efficacia che uno studente trascorra la maggior parte del tempo del problem solving provando procedure che non sono ottimali per promuovere performance qualificate” (ibid.: 176).

L’ambiente di modeling consente allo studente di apprendere attraverso la produzione di azioni per raggiungere lo scopo e mediante l’uso di feedback, per modulare le loro pratiche con azioni rivisitate atte a migliorare il raggiungimento dello scopo (99-100).

Interessante la focalizzazione sul feedback se si parla di contesti formali di apprendimento:

L’idea centrale di questo approccio, sebbene non esplicitata con queste parole, è che il docente utilizzi, per l’insegnamento universitario, i processi di apprendimento “non-formali” che i loro allievi hanno utilizzato per conoscere il mondo senza un insegnante. L’apprendimento supervisionato, invece, utilizza orientamento e feedback da parte del docente per mantenere il discente sul percorso stabilito (80).

Come nel l’experiential learning, lo studente deve essere in grado di interpretare il feedback, deve essere in grado di “discernere e comprendere la struttura olistica dell’azione” per poter utilizzare il feedback per l’apprendimento (81).

Hattie descrive il feedback come una delle strategie più importanti per l'apprendimento.

Tipi di feddback 

Il feedback classico è il commento del docente al compito dello studente. Il commento deriva dal confrotno tra risultato previsto e risultato realizzato dallo studente e dalla capacità del docnete di individuare la causa dell'eventuale disallinamento.
Questo approccio è valido se il risultato del compito è unico e prevedibile. Ma cosa accade s eil risultato è aperto? In questo caso il commento del docente è personalizzato e curvato sulle scelte e le decisioni dello studente. Il commento è sul metodo utilizzato nell'esecuzione del compito.
Vi è una terza tipologia di feedback, il feedback generativo. In molte delle prospettive attuali della didattica il percorso prevede di partire dalle concettualizzazioni degli studenti e attraverso il confronto  e le loro esplicitazioni arrivare a costruire nuove reti di senso.
In tal caso il feedback è biunivoco: dallo studente al docente quando esplicita propri cocetti, dal docente allo studente quando organizza e struttura tali concetti.
Difficilmente si arriva a un risultato, nel senso che ogni concetto espresso dagli studneti è da un lato il punto di arrivo di un processo e dall'altro il punto di aprtenza per i passaggi successivi. Un concetto è sempre in evoluzione, è fluido e mai definitivo.
Il feedback, in questo caso, è generativo in quanto fornisce gli elementi per procedere e fornisce dei frammneti epr costruire la rete di senso successiva. Nel rpimo caso permetteva solo di verificare se i frammneti proposti dal docente fossero stati acquisiti e inseriti correttamente in una rete di senso.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Le cinque tipologie di apprendimento

Indice - Progettazione come azione simulata

I mediatori tra soggetto e oggetto culturale