Foscolo, 2 mesi, Quasimodo, 2 ore.
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Ho un ricordo ancora vivo del programma di italiano dell'ultimo anno di liceo classico, al Giacomo Leopardi di Macerata, come del professore che ci insegnava, con il suo gilè e le mani inserite nei fori delle maniche.
Iniziammo con il neoclassicismo e Monti, il primo mese, per poi passare al preromanticismo e Foscolo. Studiammo in profondità tutta la produzione, dai sonetti ai Sepolcri. Imparammo a memoria i Sepolcri e ancora ricordo delle parti. Andammo in profondità e confrontammo differenti analisi critiche. A gennaio iniziammo Leopardi, poi Manzoni, e da fine marzo post-romanticismo e decandentismo, con affondi su Carducci e Pascoli. A maggio affrontammo la prossa verista. Finito il corso fummo richiamati un pomeriggio per introdurre Quasimodo.
Ancora amo Foscolo, ma non credo sia una scelta razionale dedicare 2 mesia Foscolo e 2 ore a Quasimodo.
Per evitare simili problemi occorre avere un'idea iniziale degli argomenti da affrotntare e distribuire in modo sostenibile i tempi da dedicare a ogni argomento. In tal senso progettazione significa anticipazione e semplessità: avere una visione sistemica che permette di organizzare con equilibrio un percorso ed evitare che una scelta miope di oggi impedisca una possibile scelta domani.
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