problemi nel progettare

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Che problemi gli studenti e le studentesse del terzo anno del corso di laurea in Scienze della formazione primaria hanno incontrato nel costruire la progettazione di una sessione di lavoro?

La consegna era "Realizza una sessione per una classe della scuola dell'infanzia o della primaria. La sessioen deve durare circa 2 ore. Scegliete voi la classe e la disciplina, così come il conflitto su cui lavorare. Predisponete il box e la struttura narrativa della sessione. Inoltre una rubrica con cui valutare uno dei processi che ritenete verranno ativati nel percorso".

Alla fine del lavoro gli studenti hanno compilato un form in cui hanno inserito i documenti richiesti e hanni rsiposto ad alcune domande tra cui: "Che problemi hai incontrato nella redazione del progetto?"

Di seguito le risposte alla domanda. 

 

difficoltà nel predisporre il progetto

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Nel predisporre il progetto la maggiore difficoltà che ho trovato è stata quella di non avere un riscontro, anche solo pensando a simulazioni dell'azione didattica, con una classe concreta, questo mi ha portato ad essere più insicura sull'efficacia delle attività pensate.
Inoltre, non è stato facile considerare il lavoro finito, ero continuamente tentata di apportare cambiamenti.

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Più che altro, ho riscontrato difficoltà a realizzare un progetto senza confrontarmi con la realtà scolastica. Penso infatti che realizzarlo e attuarlo in contemporanea in una classe attraverso il tirocinio sarebbe stato molto più interessante e anche funzionale a calibrare certi aspetti.

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La difficoltà maggiore che ho incontrato è stata nel predisporre la rubrica, per il resto il lavoro, una volta scelto il tema della lezione, è stato piuttosto scorrevole; anche predisporre il test non è stato complicato.

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La difficoltà incontrata è stata quella di compilare il box interno ed esterno e quindi di alternare fasi di immersione e distanziamento durante la progettazione. Seppur ritengo sia stata la fase più complessa, allo stesso tempo credo sia stata la più utile. In diverse occasioni mi sono resa conto, infatti, che ciò che sembrava andar bene nella fase di immersione, quindi nel box interno, risultava non coerente nel box esterno.

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La difficoltà maggiore incontrata nella stesura del progetto è stata quella di stabilire i tempi previsti per ogni fase della sessione di lavoro. Ciò è scaturito sicuramente dalla poca esperienza con il tirocinio diretto.

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Ho incontrato qualche difficoltà nel predisporre la rubrica e nella parte del box relativa al sapere sapiente, conflitto cognitivo e struttura del concetto

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È stato complicato svolgere l'analisi della complessità, ordinare i pensieri e scegliere quali presentare.

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Più che difficile, direi che la predisposizione del progetto è stata complessa, soprattutto a causa della vastità dei temi trattati. E' stato difficile, sicuramente, operare delle scelte, tralasciando aspetti importanti che potrebbero, però, essere affrontati in altre sessioni di lavoro.

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La difficoltà maggiore che ho incontrato è stata nel predisporre la rubrica, per il resto il lavoro, una volta scelto il tema della lezione, è stato piuttosto scorrevole; anche predisporre il test non è stato complicato.

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Devo dire di non aver riscontrato particolari difficoltà. La difficoltà maggiore l'ho riscontrata nel momento in cui mi sono resa conto di aver avuto un'idea sbagliata concettualmente riguardo un'attività da inserire come architettura delle varianti. E' stata una difficoltà più legata al tema da me scelto che altro.

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- realizzazione di attività con l'architettura delle varianti
- creazione di un'attività efficace nel rispetto dei 120 minuti della durata della lezione
- scrivere correttamente finalità e senso

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L'unica difficoltà che ho avuto è stato un dubbio iniziale per quanto riguarda il conflitto cognitivo: temevo che vista la grandezza del progetto non fosse adatto alle consegne proposte, invece contestualizzando meglio l'attività ho trovato il giusto modo per inserirla.

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Ho incontrato delle difficoltà nella gestione dei tempi. Non avendo ancora avuto modo di insegnare ed avendo svolto poche ore di tirocinio diretto (il più delle quali negli organi collegiali), la difficoltà maggiore è stata proprio immaginare di quantificare in termini di tempo le attività.

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Devo dire che realizzare questo progetto non è stato semplice. Ho fatto moltissime modifiche e durante la stesura mi sono posta molte domande che spesso mi hanno portata a cambiare ciò che avevo scritto in precedenza. Mi sono chiesta se la lezione progettata potesse risultare difficile per gli allievi a cui l'ho indirizzata, se i tempi pensati sono troppo brevi, se la lezione riesce davvero a raggiungere gli obiettivi prefissati... le domande poste sono molte e purtroppo, per il momento, non potranno avere una risposta certa.

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Non ho trovato grandi difficoltà nella stesura del progetto. Ho fatto fatica a dover pensare inventando un contesto: posso affermare che la difficoltà maggiore è stata relativa all'impossibilità di avere una situazione reale, concreta a cui fare riferimento che avrei potuto avere in una situazione differente.

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Immaginazione e previsione delle difficoltà che un'insegnante può incontrare durante una sessione di lavoro.
Individuazione delle criticità che possono emergere negli studenti.
Previsione di attività in grado di coinvolgere adeguatamente tutto il corpo classe.

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Ho trovato difficoltà ad affrontare una progettazione in maniera individuale, forse perché fino ad ora ho sempre operato in coppia o in gruppo, beneficiando dei contributi delle mie colleghe, della discussione e9 del confronto. Immaginare un contesto inoltre non è semplice, ma ho cercato di calarmi quanto più possibile nella situazione.

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La prima difficoltà che ho incontrato è stata sicuramente la scelta del tema, che ho poi risolto, con mia immensa sorpresa, attraverso un progetto che comprendesse la Matematica. Nel diario di bordo svolto per la prof. essa Telloni ho infatti precisato come il suo corso abbia contribuito a cambiare il mio sguardo nei confronti di una disciplina che mi ha sempre fatto "paura", è stato poi una sfida lavorarci proprio per questo, ma ho cercato di affrontarla con impegno e passione. Per la prima volta mi sono addentrata in un mondo che spesso ho rifiutato di approfondire, scoprendo che la Matematica è tante, tantissime cose e quasi tutte belle! Le difficoltà ci sono state ma lavorare a questo progetto è stato a volte come sedersi al banco insieme agli alunni e dirsi con la penna in una mano e l'altra un po' tremante "ok ce la posso fare anch'io!", proprio perché in fondo il tema mi stava a cuore per la serie di conflitti, insicurezze ed ansie che ho sempre avuto nei confronti della Matematica. Perciò un po' sono cresciuta insieme a questo progetto, aldilà degli errori sicuramente presenti sono soddisfatta ed orgogliosa del tempo che gli ho dedicato che è stato un tempo lungo, spesso sofferto, ma sicuramente di crescita e di riflessione.

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le difficoltà riscontrare nel predisporre il progetto sono state relative alla ricerca iniziale di un conflitto cognitivo coerente su cui poter strutturare la lezione e sull'individuazione di attività che promuovessero l'equilibrio tra mediatori caldi e freddi, tra immersione e distanziamento

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Più che difficoltà, la principale preoccupazione è stata in merito al tempo. Ho lavorato un sacco su questo, cambiando più e più volte le varie attività.

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Ho avuto delle difficoltà inizialmente nel pensare ad un valido conflitto cognitivo non avendo potuto fare esperienze dirette con il tirocinio. Ho avuto delle difficoltà a esprimere in maniera chiara e dettagliata i descrittori di una dimensione della rubrica e nella compilazione dei box.

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Nel predisporre il progetto ho ravvisato delle difficoltà nel momento in cui, grazie al ricevimento, ho avuto modo di tornare riflessivamente sul conflitto cognitivo. Stavo trattando l'argomento solo su un piano, quando invece mi sono resa conto che la "è" e la "e" toccano tre diversi piani, quello della semiotica, quello della fonetica e quello della semantica. In questo modo ho avuto anche delle difficoltà a pensare e rivedere le attività che potessero permettere la risoluzione del conflitto cognitivo. Nel complesso le difficoltà maggiori sono state quelle di mantenere la progettazione individuale coerente e di farmi delle autocritiche costruttive finalizzate al miglioramento.

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Le difficoltà principali che ho incontrato nel predisporre il progetto sono state: trovare un conflitto coerente con attività e obiettivi, predisporre la rubrica, ma soprattutto calcolare le tempistiche necessarie per lo svolgimento delle attività (probabilmente causato dall’impossibilità di effettuare il tirocinio diretto e quindi da un’assenza di esperienza diretta).

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Non ho riscontrato grandi difficoltà nella predisposizione del progetto. Ho cercato di applicare i suggerimenti che ci sono stati dati durante il Laboratorio: mi ha aiutato molto partire dal senso che volevo dare alla lezione, prima di pensare a un possibile conflitto ad esso collegato. Da lì è stato facile individuare una modalità che permetta, almeno secondo me, di accompagnare il processo di risoluzione del conflitto cognitivo in un percorso che viene co-costruito da docente e studenti. Un aspetto che forse dovrei migliorare riguarda la capacità di previsione degli eventi: mi resta ancora difficile prevedere e immaginare come gli studenti possano accogliere gli input che vorrei proporre e se questi siano effettivamente validi. Spesso l’interrogativo che mi sono posta durante le progettazioni riguarda se stessi sottostimando i bambini, e se dunque le mie proposte fossero banali, oppure se le attività hanno un ritmo troppo sostenuto e non rispettoso dei ritmi biologici di coloro a cui sono rivolte. Sono fiduciosa che l’esperienza diretta potrà dirimere questi dubbi.

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Nella predisposizione del progetto ho riscontrato delle difficoltà relative all’impostazione delle attività: nel corso del laboratorio abbiamo affrontato la progettazione in gruppo, perciò, interagendo con le mie colleghe, trovato in loro una sicurezza nell’esplicitazione dei caratteri fondamentali legati al progetto. In questa istanza, non avendo continui feedback sul mio lavoro come nel corso del laboratorio, ho presentato difficoltà relative alla sicurezza di ciò che scrivevo. Prima di elaborare delle congetture e arrivare ad esplicitarle nei miei elaborati ho riflettuto molto sui pro e i contro di ciò che sarei andata a scrivere e di come poterli collegare tra loro in modo coerente. La mancanza di una sorta di guida in questa progettazione, ma la presenza di essa nel corso del laboratorio ha rafforzato in me un senso di sicurezza affinché mi esponessi e buttassi giù le mie insicurezze pensando al meglio le attività e i vari collegamenti in modo da “legare” tutto in un percorso coerente.

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la difficoltà maggiore è cercare di mantenere una coerenza interna per tutta l'attività e non perdere mai di vista il conflitto cognitivo; altra difficoltà è stata quella di progettare la rubrica.

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Personalmente ho trovato difficoltà nel reperimento di libri di testo della scuola elementare adeguati alla spiegazione dell'argomento che volevo proporre. Non conosco ancora bene le varie case editrici e quali libri possano essere considerati migliori di altri. Ho perciò preferito predisporre autonomamente la maggior parte delle mie fonti, facendo affidamento esclusivamente su siti internet che reputavo più affidabili (es. Enciclopedia Treccani) per poi "tradurli" nel linguaggio dei bambini. Con dei buoni manuali a disposizione sarebbe stato più immediato.

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Nel predisporre il progetto ho riscontrato diverse difficoltà come individuare un conflitto reale e la coerenza tra il conflitto e le attività utili per la sua risoluzione.
Un’altra difficoltà che ho riscontrato è quella delle tempistiche da associare ad ogni attività. Questa difficoltà, secondo me, nasce dall’impossibilità di poter svolgere un tirocinio diretto che sarebbe stato molto utile per la progettazione della sessione.

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Nella progettazione mi è mancato il confronto con i colleghi che era stato per me significativo nei lavori fatti durante il corso e la mancanza di confronto mi ha portato ad avere dei dubbi sulle attività pensate nel corso della progettazione.

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Ho avuto alcune difficoltà nella scelta di un conflitto e di un argomento che potesse coinvolgere e motivare gli studenti, non solo sul piano didattico, ma anche su quello emotivo e sociale. Infatti ho pensato a un progetto che potesse aiutare gli alunni a sviluppare un pensiero allocentrico ed empatico utile non solo ai fini della risoluzione del compito, ma essenziale anche per la vita quotidiana e futura.
Inoltre non avendo potuto fare molte esperienze in classe a causa del covid19, mi sono trovata in difficoltà nel pensare, creare e progettare delle attività che potessero essere coerenti con il conflitto individuato, con l’età degli alunni a cui mi riferivo e con i vincoli temporali.
Infine credo che una delle difficoltà più grandi che ho incontrato, sia stata quella non saper "incastrare” tutti gli aspetti che sono stati presentati durante il corso. Spesso, nella progettazione individuale, mi sono sentita inadeguata nel considerare tutti gli aspetti, come se, nonostante gli sforzi, restasse sempre qualcosa di non trattato efficacemente.

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la difficoltà principale per me è stata la stesura della rubrica, è stato difficile definire cosa e come valutare, soprattutto perchè si tratta di una sezione dell'infanzia.

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Le difficoltà che ho riscontrato sono state maggiori nella predisponine del box2 nel definire credo con esattezza la coerenza esterna. Ho riscontrato anche qualche difficoltà nel definire il mondo dello studente.

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La difficoltà maggiore nello sviluppo del progetto è stata quella di dover immaginare totalmente una situazione reale. Non potendo svolgere il tirocinio ed essendo stata in aula come tirocinante davvero pochissime ore ho trovato difficile capire se il progetto che stavo sviluppando sarebbe potuto essere fattibile in classe.

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La prima difficoltà l’ho incontrata nella primissima fase di organizzazione del mio progetto: era necessario scegliere il giusto argomento, raccogliere le tante idee, organizzarle con ordine per poi realizzarle. Superata questa fase, cercare di mantenere sempre alto il livello di coerenza (interna ed esterna) durante tutta la stesura del progetto è stata per me una delle più grandi difficoltà. Mi domandavo continuamente se mi stessi muovendo verso la direzione giusta, se le attività pensate fossero davvero adatte a risolvere il conflitto e a raggiungere gli obiettivi prestabiliti. È stato molto complesso, poi, formulare la finalità sulla quale, nonostante sia giunta ormai al termine del progetto, nutro ancora dei dubbi.

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Sicuramente strutturare una sessione in astratto non è semplice, ma le lezioni e specialmente le attività del laboratorio, mi hanno guidata, supportata e fornito gli strumenti adatti per poter procedere alla stesura della progettazione. Ho impiegato del tempo per scegliere un conflitto e pensare un argomento che potessero dare vita ad una sessione interessante, utile e coinvolgente. Dopo aver deciso di proporre il testo narrativo-fantastico e in particolare la leggenda, mi sono resa conto di non avere le idee chiare, ho dovuto più volte rivedere e ripensare le attività e il percorso, mettendomi nei panni dei bambini. È stato complicato strutturare la sessione e darle una forma organica, ma in parte il bello è anche questo: ogni volta che apporti delle modifiche o cambi un singolo aspetto, devi poi necessariamente rivedere i box, cercando di creare una rete coerente e coesa. I dubbi che avevo ho cercato di chiarirli nel corso delle lezioni e, grazie al commento del professore al mio progetto nel modulo Drive, ho compreso meglio alcune parti del progetto su cui ancora mi ponevo delle domande. Un momento fondamentale per me è stato quello del ricevimento, che mi ha dato la possibilità di avere un confronto e un chiarimento su come proseguire. Sicuramente il tempo a disposizione è stato limitato, ma sufficiente per risolvere le incertezze in merito al conflitto e al nucleo fondante che avevo pensato. Se questi due elementi del progetto non sono centrati, è difficile dare un senso e una coerenza all’intera sessione. Ritengo importante chiedere conferme e chiarimenti, anche se è giusto “rischiare” e prendere decisioni in autonomia, essendo consapevoli dei propri limiti; non posso pretendere che tutto sia perfettamente ben strutturato e coerente.

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Ho trovato difficoltà a immaginare le conoscenze dei bambini, i loro mondi, le loro possibili risposte alle mie attività, forse a causa della mia scarsa esperienza pratica.

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La maggiore difficoltà incontrata nel predisporre il progetto, è stata quella di realizzare un progetto con pochissime esperienze in classi concrete. Questo mi ha portata ad essere molto insicura sull'efficacia delle attività pensate e sul calibrare certi aspetti.

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La difficoltà maggiore l'ho riscontrata nell'individuare il nucleo fondante.

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Questo progetto è stata una sfida per me, mi ha portato a ragionare in modo sistematico, prendendo in considerazione l'intero sistema e le relazioni che vi sono tra la prospettiva interna ed esterna. Le difficoltà che ho incontrato sono state molteplici, come la scelta del tema e il senso del progetto, perché solo confrontandomi con lei ho compreso quanto quest'ultimo sia importante per la strutturazione dell'intero percorso.

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Ho avuto difficoltà nel rendermi conto di quali potessero essere le attività migliori per risolvere il conflitto e come alternarle per rendere la lezione sostenibile. Mi ha aiutata la stesura della simulazione della lezione con i dialoghi tra docente e classe, sono riuscita a immedesimarmi pur non avendo molta esperienza sul campo così da riflettere sul significato di ogni attività che volevo proporre.
Un’altra difficoltà è quella di trasmettere quello che ho in testa tramite la stesura di un progetto. Sicuramente è stato un compito molto sfidante che ha un grande valore per la costruzione della mia professionalità docente.

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In generale è stato difficile progettare in quanto nella pratica non ho mai visto un'insegnante progettare, ma solo delle brevi attività svolte in classe, senza conoscere tutto ciò che ci fosse dietro. Definire anche delle tempistiche per ogni attività è stato difficile perché possiamo solo immaginare come si comportino i bambini e possibili imprevisti che sono diversi poi nella realtà dei fatti.
Con l'esperienza, soprattutto quella in classe, spero che queste difficoltà diminuiscano. Altra difficoltà è stata quella del box esterno, in quanto mi risulta ancora ostico guardare il mio lavoro dall'esterno.
Anche la rubrica è stato uno scoglio, perché c'è stata poca pratica e il mancato ricevimento del feedback su quella precedentemente svolta non ha chiarito se la strada intrapresa fosse corretta o meno.

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Purtroppo a causa del mancato tirocinio di quest'anno è stato difficile creare un progetto senza la complicità di una classe vera, per cui alcuni elementi da inserire potrebbero non risultare consoni all'effettiva età della classe scelta per la sessione.

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Ho trovato difficoltà soprattutto nello strutturare e dividere le attività entro le tempistiche a disposizione, quindi entro le due ore. Ho avuto anche difficoltà nel verificare se le attività proposte fossero troppo al di sopra o al di sotto delle capacità cognitive del bambino quindi in generale verificare l’efficacia e la fattibilità del mio progetto. Credo che entrambe le difficoltà siano dovute dalle scarse esperienze che ho sul campo, quindi credo siano basate sulle poche conoscenze pratiche, dovute dal fatto che purtroppo non abbiamo potuto partecipare al tirocinio.
Ho inoltre avuto alcune, non proprio difficoltà, ma incertezze sulla costruzione della rubrica.

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Nessuna difficoltà in particolare, solo qualche dubbio nel completare il box esterno.

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Ho trovato difficoltà nel progettare perché non ho avuto esperienza di Tirocinio diretto in questo semestre, specie nella fase progettuale con le altre insegnanti. Sono stata ostacolata dal fatto di immedesimarmi come insegnante in classe e riuscire a coordinare la varie attività predisposte per la lezione.

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La difficoltà che ho trovato riguarda il continuare il progetto nonostante non fossi sicura che ciò che stavo facendo fosse corretto. I box sono stati l’aspetto dove ho riformulato maggiormente la mia idea iniziale.

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Qualche difficoltà c'è stata soprattutto nel cercare di trovare una linearità tra le attività all'interno della sessione.

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Ho avuto maggiormente difficoltà nell'organizzare la sessione all'interno delle 2 ore. Capire come organizzare il tempo all'interno di una sessione credo che ancora non mi resti facile, questa difficoltà è sicuramente dovuta dal fatto che non ho ancora avuto modo di confrontarmi con un contesto reale. Spero che nel secondo semestre, attraverso il tirocinio e l'aiuto delle docenti tutor io possa comprendere come il tempo può essere organizzato all'interno di una sessione.
Inoltre ho avuto dei dubbi nella costruzione della rubrica valutativa, ad esempio come cambiano i descrittori da un livello all'altro e quali dimensioni prendere in considerazione e quali no.

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La principale difficoltà riscontrata è legata alla gestione del tempo. Ho ipotizzato dei periodi temporali in cui svolgere delle attività ma non avendo un riscontro legato al tirocinio non so se il tempo ipotizzato sia quello reale (ad esempio i bambini possono essere stanchi e svolgere la consegna in un tempo maggiore rispetto a quello indicato da me).

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Le difficoltà legate al progetto sono dovute alla mia poca esperienza in campo. Ho dovuto a lungo riflettere sul conflitto e mi sono chiesta più volte se questo potesse essere reale, fattibile. Per il mio progetto sono riuscita , poi, ad individuarne uno grazie alle ripetizioni che ho effettuato prima dell'avvento del covid che mi hanno consentito di "toccare" con mano una errata concezione del concetto da parte del bambino. Inoltre, ho avuto delle difficoltà nel predisporre i tempi e nel pensare a delle attività che potessero essere idonee al mio problema e alla mia ipotetica classe. Il fatto di dover immaginare il tutto , senza avere avuto la possibilità di osservare in maniera più approfondita un contesto classe ha sicuramente destato maggiori difficoltà. Mi sono ritrovata più volte a domandarmi se quello che io proponevo era corretto o meno per i bambini, se a loro sarebbe potuto piacere quanto progettato , ma sono proprio queste domande che mi hanno spinta ad elaborare il tutto e a concludere la mia progettazione.
Oltre al conflitto ho riscontrato molteplici difficoltà nell'individuare il nucleo fondante e il senso nonché la finalità. Sono questioni tanto delicate che hanno richiesto un'attenta riflessione e un lungo lavoro di pensiero.
Infine, le mie difficoltà sono legate sempre alla mia paura di sbagliare e di essere criticata per ciò che elaboro e propongo.

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Le difficoltà che ho avuto sono state di tipo pratico, in quanto non avendo svolto molte ore di tirocinio diretto non so se l'attività predisposta può essere adatta alla classe e/o svolta secondo i tempi scelti.

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La mia maggiore difficoltà è stata nel connettere le osservazioni inziali al concetto di progresso e poi alla discussione centrale.
Si tratta infatti di un argomento complesso e riuscire a risolvere il conflitto, rendendolo chiaro agli studenti, ha rappresentato un aspetto complesso nella predisposizione del progetto.

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Le maggiori difficoltà riscontrate nel progetto riguardano la definizione degli obiettivi in relazione alla lezione e la definizione dei tempi che occorrono per ogni momento della lezione. La difficoltà riguardo quest'ultimo aspetto credo sia collegata alla mia poca esperienza in classe e al non potermi riferire ad un contesto classe reale. Mi è risultato quindi difficile assegnare un tempo non conoscendo il ritmo degli studenti.
La definizione degli obiettivi credo sia legata al fatto che la lezione possiede un senso pedagogico-didattico molto profondo. è stata dura rientrare nei limiti della singola sessione per far acquisire degli obiettivi agli studenti.

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La difficoltà principale l'ho riscontrata nelle tempistiche, non avevo e non ho ancora l'assoluta certezza che i tempi da me indicati siano adeguati per questa classe quarta

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non ci sono state ulteriori difficoltà, l'esercitazione che è stata fatta durante il laboratorio e le spiegazioni date durante la lezioni sono state funzionali per la stesura del progetto.

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Le maggiori difficoltà le ho riscontate nella stesura dei box

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Ho trovato particolare difficoltà nel trasporre il sapere sapiente e nel costruire l’attività per gli studenti cercando di permettere più modalità per far apprendere allo studente l’argomento trattato

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L'avere carta bianca in tutto all'infuori della durata della lezione è stato un po' problematico, perché per scegliere tra le infinite possibilità, ho impiegato un'infinità di tempo, e alla fine forse sarebbe servita una sessione da 2 ore e mezza per prendere la lezione con la giusta calma, quindi l'unico vincolo lasciato non è stato propriamente soddisfatto; forse è stato un bene che fosse l'unico.
Volendo poi mettermi alla prova, ritenendo che questo esame sia l'occasione di poter spendere tempo per progettare dall’inizio alla fine una lezione, ho deciso di puntare su una lezione che uscisse un po' dalle solite prospettive con cui si tratta solitamente la classificazione a scuola e ciò ovviamente ha richiesto parecchio tempo.
Il tempo da impiegare nel progettare è stato un grande problema, ma è naturale che adesso sia così.

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Difficoltà a selezionare i materiali e gli argomenti adatti perché il tema è molto vasto.

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Nessuna; le attività svolte durante il laboratorio sono state molto formative ed anche la possibilità di ascoltare la discussione dei progetti nella simulazione è stata molto utile.

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Ho trovato diverse difficoltà: in primis la scelta dell'argomento, ho pensato molto ad un argomento interessante (per me e per gli alunni) e allo stesso tempo significativo e che potesse avere un senso più ampio.
Altra difficoltà è stata l’individuazione di mediatori efficaci, cioè mediatori che siano allo stesso tempo validi ed interessanti, ma comunque che rispettino le diverse esigenze degli alunni e che possa rispondere alle peculiarità di ognuno. Ecco perché ho inserito così tanti tipi sia di elaborato, sia di fonti per la sua realizzazione.
IN generale quini direi che le difficoltà che ho incontrato hanno riguardato il conciliare “l’utile al dilettevole” riuscire ad interessare gli alunni ad argomenti scolastici, non perdendo quell’interesse che è il motore dell’insegnamento-apprendimento.

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Predisporre il progetto è stato un lavoro abbastanza complesso in quanto ho dovuto riflettere molto su quello che scrivevo. Ho dovuto fare attenzione a collegare bene tutte le parti e a renderle coerenti e continue fra loro. Ogni volta che pensavo di aver concluso il lavoro mi venivano in mente nuove idee e modi per migliorarlo per questo è stato un lavoro anche lungo. la difficoltà maggiore che ho avuto è stata quella di pensare attività che fossero significative e generative di conoscenza. Ritengo che questo progetto sia stato molto sfidante e stimolante.

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Ho trovato difficoltà nel progettare delle attività che permettessero di risolvere il conflitto nel senso che quando sono andata a creare l'attività, a cercare in Internet il materiale e a mettere insieme tutto, più volte mi sono chiesta se l'attività che stavo preparando fosse coerente rispetto al conflitto.

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Ho avuto un po' di difficoltà nella fase di scelta e di sviluppo dell'item dello sviluppo centrale; credo di aver un po' azzardato poi quando ho mirato sull'acquisizione per indagine, più che altro perché nelle progettazioni in coppia e in gruppo fatte durante il corso non abbiamo mai scelto questo tipo di apprendimento.

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L'unica difficoltà riscontrata nel predisporre il progetto è stato il tempo. La mia progettazione inizialmente includeva più attività, dal mio punto di vista tutte molto utili. Purtroppo, una sessione di lavoro prevede 120 minuti perciò ho dovuto eliminare delle proposte, lasciando quelle più funzionali ai fini dell'attività.

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Non ho incontrato particolari difficoltà nel predisporre il progetto, in quanto avevamo già lavorato sia durante le lezioni che nel laboratorio sulla struttura del progetto.

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Nessuna; le attività svolte durante il laboratorio sono state molto formative e la possibilità di riascoltare le simulazioni in streaming è stata molto importante.

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Durante lo sviluppo del progetto ho avuto difficoltà, innanzitutto nel definire il conflitto cognitivo, successivamente è stato complesso riuscire a predisporre una sessione in cui si le informazioni date, le parole usate siano adatte alla classe scelta. Usare certe parole rispetto ad altre, fare un ragionamento rispetto ad un altro, scegliere certi esempi rispetto ad altri potrebbe rendere più difficoltoso l'apprendimento dell'alunno. Ho fatto molte riflessioni anche sulla costruzione dei BOX; specialmente le parti della classe e delle relazioni con i genitori, in quanto mi è mancata l'esperienza sul campo per poter completare i BOX in modo realistico. Anche nella progettazione della lezione mi sono posta dei dubbi, specialmente perché non ho preso in considerazione le possibili distrazioni, i possibili comportamenti e i possibili dubbi degli alunni, visto che non ho potuto effettuare il tirocinio diretto.

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Ho avuto difficoltà nel trovare un'idea semplice: ho passato la maggior parte del mio tempo a ragionare su fatti molto complicati quando potevo benissimo scegliere la strada più breve.

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Inizialmente non è stato molto semplice scegliere un argomento su cui incentrare il progetto. Sicuramente, non frequentando ancora l’ambiente scolastico riuscire a pensare le attività per coinvolgere i bambini mi è rimasto un po’ difficile. Altri aspetti in cui ho incontrato delle difficoltà sono stati: scegliere gli obiettivi specifici e riuscire a rientrare nel tempo a disposizione.
Allo stesso tempo ho preso questa consegna come una sfida per mettermi alla prova e mi sono sentita proprio coinvolta, mi sono immedesimata molte volte nella maestra che nel futuro vorrei essere, proprio per realizzare una lezione che sia il più possibile completa e accattivante, anche perché spesso le materie scientifiche rimangono più ostiche ai bambini. Per me sono stati molto importanti i lavori che ci sono stati precedentemente proposti perché, con il tempo e anche grazie alla collaborazione ed al supporto delle compagne, ho proprio notato in me un cambiamento ed una maggiore sicurezza nel redigere il progetto.

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La maggiore difficoltà che ho incontrato nella predisporre il progetto è stata sicuramente quella di mantenere il riferimento costante ai parametri stabiliti durante la progettazione iniziale (obiettivi, finalità, tempo, nucleo fondante eccetera…). Posso dire, però, che senza quelli avrei lavorato in maniera superficiale e non guidata, forse troppo vaga e disorganizzata. Essere coerenti con quanto scritto nel box interno è risultato un compito molto sfidante poiché a volte pensi a qualche attività sull’argomento scelto, anche originale, ma poi ti accorgi che non è coerente con il conflitto cognitivo predisposto, o che magari ricopre l’ambito di un altro nucleo fondante.

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La prima difficoltà emersa è stata sicuramente la scelta del tema, infatti prima che scegliessi l’orientamento, avevo in testa molte altre idee che riguardavano sempre la geografia, ma non mi hanno soddisfatto e convinto a pieno in quanto non riuscivo a svilupparle in maniera ottimale. Per quanto mi riguarda, una volta scelto il tema, la difficoltà più grande che ho riscontrato nell’elaborare questo progetto è stata quella della coerenza; riuscire a sviluppare un progetto che sia coerente in tutte le sue fasi, dall’inizio alla fine. Ho avuto maggiori difficoltà non tanto nel progettare un percorso che rispetti la coerenza esterna, quanto quella interna perché bisogna creare un filo rosso che leghi il conflitto cognitivo, gli obiettivi e le attività in grado di superare tale conflitto. Le attività da me pensate infatti, sono volte a risolvere il conflitto in questione grazie alle diverse prospettive che ho fornito su uno stesso tema. Appena ho scelto il tema, ho pensato a un’attività a mio parere molto bella e che potesse risolvere in maniera ottimale il conflitto da me proposto, ma mi sono resa conto che ai fini del progetto soprattutto per una questione di tempi (2 ore di lezione), sarebbe stato impossibile attuarla. Per risolvere il conflitto, avevo pensato di portare i bambini in un posto dove potessero osservare loro stessi il sorgere o il tramontare del sole e da quello partire per indentificare gli altri punti cardinali, ma è un lavoro che richiede molto tempo anche perché andiamo al di fuori delle ore scolastiche. Alla luce di questa, ho riadattato l’attività nel contesto scolastico e anziché far osservare loro il sorgere o il tramontare del sole, ho deciso di portarli in giardino quando il sole è nella sua massima altezza nel cielo, a mezzogiorno. Questa è stata un’altra difficoltà che ho incontrato, rielaborare l’attività pensata inizialmente adattandola al contesto scolastico in modo tale che sia attuabile all’interno delle due ore previste.

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Ho trovato maggiore difficoltà nel cercare di integrare in modo coerente le varie parti dell'attività, soprattutto cercando di immaginare gli scambi comunicativi tra docente e alunni nel colloquio clinico e nello svolgimento dell'intera sessione. E' stato un lavoro che mi ha assorbita completamente per la necessità di pensare e ripensare continuamente a ciò che stavo proponendo nel progetto.

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Personalmente ritengo sia stato difficile pensare a una tematica da trattare in una sola lezione da 120 minuti

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Lavorare da sola. Ho dovuto scegliere il lavoro individuale perché più facile da conciliare con le esigenze lavorative. Questo però si è ripercosso nella mancanza di un confronto con i colleghi per la comprensione profonda di tutti i passaggi del progetto.
La mancanza di esperienza in classe. Non ho esperienza come docente, ho cercato quindi la consulenza di una docente per trovare conferma in merito al conflitto, il senso, le finalità e il tipo di attività proposte.

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Ho avuto difficoltà con l'argomento che ho scelto per il mio progetto. Ho volutamente rischiato scegliendo di sviluppare una lezione di approfondimento sui tessuti a programma di scienze completato. Ho preso ispirazione da un dubbio che ho avuto alla Scuola Primaria e che non è stato risolto fino alla terza classe della Scuola Secondaria di Primo Grado. L'argomento è quindi molto complesso ed è rischioso proporlo alla Primaria, ma ho voluto tentare. Ho cercato di semplificarlo il più possibile mantenendo i concetti principali. Inoltre, ho riscontrato qualche difficoltà nel rendere chiaro l'argomento nei box.

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Le difficoltà maggiori sono state nel compilare la tabella perché avevo timore di non risultare chiara nella descrizione e spiegazione del progetto. Per quanto riguarda i box invece è stato difficoltoso andare a motivare le scelte effettuate, adoperando quindi un distanziamento, però credo che questo processo abbia permesso di poter motivare ancora meglio il senso stesso del progetto, guardandolo veramente da lontano.

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Strutturare il box 1 e 2

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Ho avuto molta difficoltà nell'individuare una sessione che fosse interessante, ma non ambigua. Ho rifatto l'intera progettazione da capo per 3 volte, perché nessuna proposta mi sembrava convincente. Spero questa lo sia!

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Le maggiori difficoltà che ho riscontrato nel progetto sono stati anzitutto la compilazione della tabella sotto la voce "mondi", in quanto spesso lo sovrappongo al concetto di conflitto, in quanto entrambe sono delle convinzioni che il bambino a seguito delle esperienze e del vissuto. Un'altra difficoltà, come scritto nella risposta seguente è stata sicuramente l'introduzione dell'architettura delle varianti, proprio per questo ho voluto provare a fare pratica con questo concetto e introdurlo nella progettazione tramite la spiegazione del concetto attraverso anche un esempio opposto a quello che è effettivamente la metamorfosi.

3

La prima difficoltà è stata di reperimento dei materiali: per l'apprendimento per acquisizione ho consultato libri di testo su internet e chiesto a conoscenti che hanno i figli alla primaria di poter consultare i loro testi, ma a mio avviso ogni sussidiario analizzato risultava incompleto rispetto a ciò che avevo in mente. Per le discipline "canoniche" seguono maggiormente le Indicazioni nazionali, ma l'educazione civica viene meno curata. Anche per il lavoro di gruppo cercavo materiali specifici sui bambini dell'antica Grecia e non sono riuscita a trovare quasi niente di approfondimento, alla fine cercando su librerie on line ho scovato un testo monografico molto interessante e adatto ai bambini.
La seconda difficoltà è stata relativa al vincolo del tempo: sapevo che dovevo rispettare le 2 ore previste ma avevo in mente molte attività ed è stato problematico scegliere quale fosse più incisiva nel minor tempo possibile. Ho ipotizzato varie attività, calcolato tempi per realizzarle, buttato giù idee e consegne, immaginato il lavoro in classe e alla fine ho eliminato molte delle idee iniziali.

4

Inizialmente mi è sembrato tutto difficile, in quanto non mi sentivo in grado di progettare una lezione in modo autonomo, ma una volta individuato il tema e il conflitto, ho riscontrato difficoltà nell'individuare la finalità, il nucleo fondante e nel costruire la rubrica di valutazione.

5

Mancanza di un'esperienza di didattica pratica personale, che mi orientasse sulle potenziali difficoltà che i bambini potrebbero incontrare

6

Dato che ho realizzato la sessione in classe, ho avuto delle difficoltà nel trovare idee per svolgere delle attività che comportassero il rispetto delle norme sanitarie. Per questo motivo, mi sono soffermata più che altro sull'AdV e sulla ricerca di mediatori differenti che potessero essere effettivamente utilizzati in classe, considerando i vincoli temporali e le norme sanitarie. Nonostante ciò ho scelto di proporre lo stesso percorso realizzato in ambito di tirocinio, in quanto sfidante e aderente alla realtà.

7

Ho avuto difficoltà soprattutto nell’evidenziare il conflitto cognitivo, perché penso sia molto difficile ipotizzarne uno senza poterlo evidenziare da un contesto classe reale. Ho trovato difficoltà anche nella rubrica di valutazione.

8

Due difficoltà ho riscontrato nella creazione del progetto: la prima è stata quella di immaginare le conoscenze e i possibili pensieri dei bambini, i loro mondi e le loro possibili capacità; la seconda difficoltà è stata quella di dare coerenza al progetto, creare un percorso lineare dall'inizio fino alla fine.

9

Ho avuto difficoltà nella stesura organizzativa delle varie fasi del progetto, poiché ogni fase richiedeva una collocazione in uno step ben preciso nel pattern, rischiando di perdere il senso del progetto.

90

Le mie difficoltà sono principalmente legate alla rubrica. Ogni attività dovrebbe essere valutabile, ma io ho impiegato un sacco di tempo per trovare delle dimensioni calzanti con le attività e coerenti con gli obiettivi (mi riferisco principalmente all'ultima).

1

Nel predisporre il progetto ho avuto delle difficoltà nell'organizzare in maniera precisa tutti i dettagli della lezione in quanto non è stato semplice pensarla senza aver svolto il tirocinio in classe con i bambini.

2

Ho riscontrato maggiori difficoltà nella compilazione di alcuni voci del box, in quanto sentivo di non avere sufficienti riscontri con la realtà anche in mancanza dell'esperienza diretta del tirocinio.

3

Le difficoltà che ho riscontrato durante la progettazione di questa lezione non sono state molte. Tutti i dubbi sono stati risolti anche grazie ai feedback e alla disponibilità.
Sicuramente progettare una lezione dopo aver avuto poche esperienze dirette non aiuta, ma pensare che tra poco torneremo a svolgere il tirocinio diretto in presenza mi stimola molto. La progettazione ha bisogno di molta cura, dedizione e precisione. Per me costruire il progetto è stata una vera e propria sfida: mi sono messa in gioco, ho sfruttato ogni piccola esperienza che ho avuto mettendola in atto nel progetto e cercando di migliorarla sempre.

4

La difficoltà principale che ho riscontrato nella progettazione è stata la mancanza di un reale contatto con i bambini. Ho progettato una sessione per una sezione di bambini al terzo anno della scuola d'infanzia ed avendo fatto un'esperienza di tirocinio della durata totale di cinque ore totali all'infanzia ho riscontrato forti difficoltà. Queste derivavano soprattutto a dubbi su cosa i bambini sono già in grado di fare o meno. Per ovviare a questo problema mi sono basata il più possibile su fonti teoriche, ma la sensazione di sbagliare mi ha accompagnato fino alla fine della stesura del progetto. Dagli obiettivi alle dimensioni valutative mi sono chiesta più volte se questi fossero abbastanza vicini alle possibilità reali di bambini di cinque anni. Sento che questa esperienza di progettazione ha accresciuto molto le mie capacità di ricerca e riflessione ma sicuramente sarebbe stata più sfidante se fosse stato possibile avere un riscontro diretto con i bambini in sezione.

5

Ho trovato difficoltà oltre che nella scelta del conflitto cognitivo anche nella compilazione di alcuni aspetti dei box dovute al fatto che io non abbia ancora esperienza sul campo.

6

Ho avuto difficoltà nel pensare a una lezione in maniera così astratta. Ho avuto dubbi sull'effettiva possibilità di realizzare alcune attività non avendo alcuna esperienza. Ho cercato di tenere in conto tante variabili durante la progettazione, ma è stato difficile e non ho certezza di averle considerate tutte. Ho avuto dei dubbi sui tempi delle attività. Nel complesso è stato un lavoro impegnativo, ma spero sia riuscita a farlo bene.

7

Nel predisporre il progetto ho avuto difficoltà nella fase iniziale nella quale ho dovuto cercare di semplificare la lezione inizialmente progettata. Ad oggi posso affermare che le attività e gli argomenti che avevo intenzione di trattare nella prima bozza di progettazione erano molti ed ampi rischiando così di rendere la lezione non sostenibile.

8

Nel predisporre il progetto la difficoltà più grande l'ho riscontrata nel fatto di non poter "simulare" la lezione concretamente in classe per cui fino all'ultimo sono stata insicura ed ero sempre tentata nel cambiare attività o modalità. In questo, però, i ricevimenti mi hanno aiutato perché ho potuto avere un riscontro con il professore e capire quindi l'efficacia della mia progettazione.

9

La mia difficoltà principale riguarda la mia poca esperienza d'insegnamento. Per questo motivo mi sono chiesta durante la predisposizione del progetto se questo possa essere realizzabile così come l'ho pensato, portandomi a cambiare alcune delle miei idee. Un'altra difficoltà è il vincolo del tempo, essendo ancora una futura docente inesperta non riesco bene a stabilire le tempistiche dei bambini nello svolgere alcune attività.

100

Qualche dubbio sui conflitti e in quale anno scolastico potevo proporre il progetto perché non avendo mai insegnato non mi rendo conto di cosa si affronta a scuola e di cosa nella realtà i bambini conoscono a quell'età.

1

La difficoltà maggiore nel predisporre il progetto è stata quella di pensare alla realizzazione delle attività in relazione alla tempistica. Ipotizzare il tempo necessario per lo sviluppo di un'attività mi ha spinta a riflettere sulle modalità operative da considerare per la loro realizzazione (quando inserire la discussione, come inserire l'apprendimento per acquisizione, quanto far durare quello per pratica, ecc.).

2

Le mia difficoltà nel predisporre il progetto sono state:
-scelta dell'argomento
-scegliere le attività in funzione del tempo.

3

Ho delle difficoltà nel progettare una rubrica valutativa

4

La maggiore difficoltà è stata, a mio avviso, progettare una attività che per tutta la sua durata risultasse accattivante, stimolante e rivolta al raggiungimento degli obiettivi preposti, senza cadere nel banale o nella semplice lezione frontale.

5

Ho trovato un po' di difficoltà all'inizio della stesura del progetto nell'individuazione dell'attività per risolvere il conflitto. Poi mi sono staccata, il giorno dopo ho provato a modificare il piano che avevo in mente e sono riuscita a sbloccarmi.

6

Equilibrare bene i tempi avendo a disposizione solo una classe fittizia credo renda difficile la consapevolezza di stare facendo una buona progettazione o meno. Studiare bene i tempi, equilibrando i vari tipi di apprendimento e i mediatori , ha rappresentato per me un aspetto complesso.

7

individuare un buon confitto e trovare una strategia valida per aiutare i bambini a scioglierlo

8

La maggiore difficoltà che ho avuto è stata quella di trovare il senso della lezione progettata. Infatti, non avendo la possibilità di sperimentare in prima persona, attraverso il tirocinio diretto, conflitti e situazioni che si possono verificare a scuola, mi è rimasto molto difficile capire il perché ci fosse bisogno di risolvere quella misconcezione dei bambini.

9

Le maggiori difficoltà le ho avute nella fase inziale per trovare il conflitto cognitivo e il nucleo fondante. Inoltre è stato complicato anche trovare tutte le informazioni utili per sviluppare il sapere sapiente e per reperire i materiali adeguati.

110

Ho trovato difficoltà anche nel far entrare tutte le attività che volevo effettuare entro il tempo previsto per la lezione (infatti ho dovuto eliminare qualche attività che avevo pensato all'inizio).

1

Inizialmente la mancanza di contatto di "situazioni reali" da poter osservare per realizzare il progetto, poi il confronto avuto, mi ha aiutato. E' stato come un trampolino di lancio.

2

Tra le principali difficoltà che ho incontrato c'è sicuramente il fatto di non avere un riscontro da parte degli studenti. Ho provato ad immaginare il più possibile come poterlo presentare in una classe, ma è comunque risultato abbastanza complicato. Credo che in presenza si può notare quasi all'istante se gli studenti sono entusiasti o meno della lezione che proponi, o se un concetto andrebbe legato meglio a quello successivo. In classe è anche possibile compiere qualche regolazione lì sul momento se si ritiene che qualche concetto non è stato spiegato nel migliore dei modi. E' stato difficile il distanziamento per me, perchè comunque avendo pensato e scritto io il progetto sono convinta di aver fatto tutto nel modo giusto e soprattutto coerente, ma magari non è così e non riesco a rendermene conto.

3

La maggiore difficoltà che ho riscontrato è quella di dover tener conto dei numerosi concetti esplicitati a lezione (nucleo, senso, conflitto, ADV ecc.) durante tutta la progettazione.
Considerare questi molteplici elementi e allo stesso tempo prestare attenzione a progettare una sessione adatta e attenta ai bisogni degli alunni a cui è rivolta è una delle cose che mi ha impegnata maggiormente. Credo che nella realtà scolastica sia molto complesso tenere sotto occhio questa pluralità di concetti durante le nostre progettazioni, ma, nonostante ciò, credo che tutti i concetti affrontati durante il corso siano di fondamentale importanza per poter migliorare sempre più la nostra professionalità docente. Sono sicura che entrando a scuola potrò risolvere ogni mio dubbio a riguardo.

4

Ho trovato maggiore difficoltà nel distanziarmi dal progetto pensato, quindi nella coerenza interna ed esterna del Box 2.

5

Non ho riscontrato particolari difficoltà durante la progettazione ma ho trovato abbastanza impegnativa la gestione delle tempistiche delle attività inserite nel progetto.

6

Una difficoltà è stata quella di predisporre attività che fossero veramente efficaci e connesse con il conflitto.

7

Le ho incontrate nell'immaginare alcuni feedback dei bambini, non potendoli "verificare" in un contesto reale.

8

La difficoltà nel fare cose semplici e valutabili ma allo stesso tempo sfidanti e che abbiano un senso profondo e significativo per i bambini all'interno della classe e dell'istituto per costruire reti significative.

9

La maggiore difficoltà riscontrata nel progetto è stata quella di cercare di garantire una coerenza in tutto il progetto. Inoltre un'altra difficoltà è stata quella di lavorare individualmente e non potermi confrontare con altri studenti poiché i progetti precedenti sono stati svolti in gruppo. Un'altra difficoltà deriva dal fatto di non essermi potuta confrontare con una realtà diretta all'interna della scuola primaria.

120

La predisposizione del progetto non è stata per me semplicissima poiché nonostante avessimo già provato, con il gruppo assegnato durante il laboratorio, a realizzare le attività, nel momento in cui ho dovuto pensare singolarmente a come creare la lezione ho capito quanta importanza avessero i dettagli. Niente può essere lasciato al caso, ma allo stesso tempo si deve essere aperti ad orizzonti diversi da quelli immaginati e questa capacità penso si possa affinare grazie a diverse metodologie, studi didattici nonché tramite l'esperienza e il contatto diretto con il mondo della scuola.

1

Le mie difficoltà sono legate al prevedere azioni dei bambini e nell’organizzazione di come presentare i contenuti e le attività agli studenti.

2

La mia difficoltà maggiore è stata adattare le attività alle fasce d'età. Non avendo esperienza diretta è arduo calibrare i livelli di difficoltà delle attività.

3

non ho avuto difficoltà nel predisporre il progetto

4

Inizialmente la difficoltà si è verificata in parte durante la stesura della progettazione ma, una volta svolta la sessione di lavoro in classe o in sezione, è stato più semplice ricollegare tutti i "pezzi del puzzle" creando coerenza di apprendimento tra teoria e pratica.

5

Le principali difficoltà le ho avute nella compilazione del box esterno. Anche tener presente tutti gli elementi in gioco e far sì che siano coerenti tra loro non è stato per nulla semplice.

6

Le difficoltà nel predisporre il progetto sono state assemblare più concetti per poter raggiungere un unico obiettivo e la costruzione della tabella.

7

la difficoltà che ho riscontrato è quella sul conflitto perché doveva essere pertinente con l'argomento.

8

Ho avuto difficoltà nel dover tener presenti molti elementi contemporaneamente nell'elaborazione del progetto.

9

Nel predisporre il progetto ho trovato un po' difficile domandarmi di continuo se le attività che stavo facendo erano davvero coerenti al conflitto.

130

Difficoltà nel bilanciare le attività con i tempi. A volte difficoltà nel pianificare un percorso equilibrato tra attività, conflitto e vissuto personale dello studente.

1

La mia difficoltà principale è stata quella di riuscire ad individuare un argomento sufficientemente valido da poter presentare all'esame. Ho avuto diversi dubbi ed ho modificato diverse volte il tema del mio lavoro.

2

Le maggiori difficoltà le ho riscontrate nella selezione degli argomenti: ero indecisa se fare o meno un accorpamento di contenuti fra Paleolitico e Neolitico. Tuttavia ho ritenuto che una simile progettazione sarebbe risultata troppo densa di contenuti e difficilmente sarebbero bastate 2 ore.
Ho deciso perciò di concentrare l'attenzione solo sul Neolitico e organizzare attività pertinenti ed efficaci (diversi modi di parlare di uno stesso contenuto).

3

Purtroppo faccio parte di quella porzione di studentesse che ancora non è entrata a far parte del mondo della scuola e il fatto di dover inventare ipotetiche risposte da parte dei bambini, di dover ipotizzare le loro maggiori perplessità e curiosità ha fatto sì che il tutto risultasse fittizio e astratto. Poi ho cercato di recuperare con i miei nipoti la parte di applicazione pratica mancante. I miei due bambini hanno avuto lo stesso conflitto, con loro ho lavorato con le modalità esposte e insieme siamo riusciti ad affrontare e superare conflitto.

4

E' stato complesso far combaciare tutti gli aspetti del box interno ed esterno con la tabella della lezione. Ho dovuto porre molta attenzione a far si che le attività proposte, risolvessero il conflitto cognitivo, realizzassero gli obiettivi proposti, e rispecchiassero le motivazioni scelte.

5

Sicuramente l'iniziale difficoltà nell’ individuare l'argomento da cui partire e quindi impostare l'intera lezione. Insieme all'individuazione degli obiettivi, delle finalità e del conflitto per orientare la progettazione della lezione e il riuscire a essere coerenti ad esse in tutta la costruzione del progetto e in tutto il suo svolgimento.

6

Nel progettare questa lezione non ho trovato grandi difficoltà poiché avendo seguito tutte le lezioni della materia e le ore di laboratorio, avevo chiaro cosa significasse progettare una lezione e i tratti fondamentali della lezione. Per ciò, posso dire che dal punto di vista teorico ero abbastanza preparata ma non molto dal punto di vista pratico. Con questo voglio dire che ho trovato delle piccole difficoltà riguardo l’immedesimarmi nel punto di vista dei bambini, così come nell’inserire alcune attività piuttosto che altre. Secondo me queste difficoltà appena citate sono dovute alla ancora poca esperienza che sono riuscita ad avere all’interno della scuola primaria; infatti per quanto riguarda la scuola primaria, ho solamente poche ore svolte durante il tirocinio diretto del secondo anno universitario; riguardo la scuola dell’infanzia ho più esperienza perché ho iniziato a svolgerci il tirocinio durante gli anni del liceo. Inoltre, ho deciso di progettare una lezione per la primaria anche se con qualche dubbio, perché sono fermamente convinta che più ci si immerge e ci si pone delle piccole sfide da superare, più si cresce apprendendo nuove cose e questo è proprio quello che dovrebbe fare qualsiasi insegnante: mettersi in discussione.

7

La difficoltà principale che ho riscontrato nel predisporre il progetto è stata quella di non sapere se i contenuti trattati e le modalità con cui sono stati progettati e trattati potessero essere significativi per gli allievi.
Il non riuscire ad immaginare concretamente delle loro possibili risposte e quindi non sapere se ci potessero essere altri elementi di cui non ho tenuto conto.

8

Ho avuto difficoltà nella fase dell'ideazione del progetto e nell'individuare il conflitto cognitivo.

9

Ho incontrato difficoltà nell' organizzare le mie idee e a far si che queste si collegassero fra loro.

140

Ho riscontrato difficoltà nel distinguere la finalità e il senso del progetto.

1

Ho trovato difficoltà nel compilare le finalità e il senso della mia sessione in quanto ragionandoci i due elementi mi sembravano essere molto simili. inoltre per me è stato difficile elaborare una dimensione della rubrica mirata a valutare il superamento del conflitto cognitivo.

2

La maggiore difficoltà incontrata è stata relativa alla rilevazione della finalità, che fosse il più possibile coerente con gli obiettivi e le attività proposte per raggiungerli e superare il conflitto.

3

Non ho riscontrato particolare difficoltà nella predisposizione del progetto. È stato molto utile il laboratorio poiché mi ha dato la possibilità di mettermi alla prova in una simulazione e di avere feedback sia dai lavori altrui che dal docente. L’unica difficoltà è stata quella di riflettere senza poter avere un riscontro pratico in classe, dato che non è possibile avere feedback da alunni in classe.

4

La difficoltà maggiore che ho avuto nel predisporre il progetto è stata progettare le attività nel rispetto dei tempi.

5

La difficoltà maggiore che ho riscontrato è stata quella di mantenere una coerenza fra le varie parti che sarebbero andate a comporre la progettazione, soprattutto per far si che il percorso che avevo pensato apparisse lineare e, appunto, coerente.

6

Ho trovato difficolta nel collegare obiettivi, attività e valutazione. Sono tornata molte volte sui miei passi per attuare delle correzioni cercando di seguire sempre un filo logico che unisse tutto senza andare fuori tema.

7

La maggiore difficoltà che ho incontrato nel predisporre il progetto è stata la tentazione di affrontare troppi argomenti: dalla sessione scaturiscono molte altre tematiche che mi stanno a cuore, perciò ho fatto fatica a selezionare cosa tenere e cosa rimandare a lezioni successive. Tuttavia ciò mi ha portato a riflettere sul fatto che è responsabilità dell'insegnante predisporre le migliori condizioni possibili per l'apprendimento dei suoi alunni, mettendo da parte talvolta i desideri personali, poiché trattare in poco tempo un gran numero di tematiche ampie e importanti (la famiglia e i suoi cambiamenti, la sessualità, ecc.) porterebbe necessariamente ad una loro banalizzazione e a una eccessiva semplificazione della loro complessità.

8

Ho trovato particolare difficoltà nell'individuare altre dimensioni da inserire nella rubrica.

9

Ho avuto difficoltà nel predisporre le attività in due ore. Probabilmente le attività descritte richiedono più tempo a disposizione per la loro realizzazione.

150

ho scelto di fare un progetto in parallelo per mettermi in gioco, ho trovato inizialmente delle difficoltà nel cercare un modo per poter risolvere al meglio il conflitto, ma alla fine del percorso mi sento soddisfatta del mio progetto.

1

Uno degli elementi che mi è rimasto particolarmente ostico da determinare nella creazione della sessione di lavoro è il nucleo fondante.
Inoltre, non avendo avuto esperienze nella progettazione di lezioni con il tirocinio diretto, un'altra difficoltà risiede nel non sapere se quella che ho progettato è una sessione di lavoro valida/funzionale o meno.
Ad esempio, io credo di rientrare nelle tempistiche che ho indicato ma non so se poi effettivamente, nella pratica, potrei riuscirci o quello che ho progettato è troppo ampio per così poco tempo.

2

La maggiore difficoltà l'ho riscontrata nell'elaborazione della tabella. Ho trovato difficile immaginare ed ipotizzare le domande e le interazioni con il gruppo-classe.

3

Ho avuto difficoltà nella costruzione della Rubrica e nel progettare un'attività che coinvolgesse adeguatamente tutti i bambini.

4

Tempistiche, per scegliere l'argomento del progetto e le attività da realizzare ho impiegato moltissimo tempo

5

Dover sviluppare un progetto senza potersi confrontare con un gruppo implica il dover riflettere più a lungo, quindi mi sono trovata di fronte a delle scelte da fare non avendo modo di avere feedback.

6

Ho avuto difficoltà ad entrare nel particolare. Quando l'ho pensato a livello globale avevo l'impressione che fosse più semplice da strutturare, quando invece sono entrata nel particolare mi sono imbattuta in diverse attenzioni in più a cui non avevo pensato in precedenza.

7

Il conflitto scelto è un conflitto che ho sempre avuto e con me anche alcune persone che conosco, ma ho paura non sia così comune.

8

Ho avuto difficoltà nel curare tutte le parti della progettazione e perseguire la coerenza interna ed esterna perché mi sono sentita completamente immersa nella progettazione. Ho pensato a molti argomenti ma spesso non riuscivo a mantenere coerenza tra le varie parti. Mi sono accorta che finora ho lavorato in coppia o in gruppo e il confronto con le colleghe mi aiutava a mantenere un punto di vista "esterno". Lavorare da sola ha fatto si che fossi completamente coinvolta nella progettazione e che avessi difficoltà nell'osservarla globalmente, con più distacco. Ho sentito la necessità di avere un parere esterno, e ho avvertito l'importanza e il valore del confronto.

 


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