Per superare il conflitto

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Per il superamento del conflitto  cognitivo sono previsti due dispositivi:

1. il primo peremtte allo studente di prednere consapevolezza dell'esistenza del conflitto;

2. il secondo accompagna lo studente nel ricontestualizzare la sua esperienza e nel ricostruire una nuova consocenza situata.

                FASE 0                FASE 1                               FASE 2                        FASE 3

                    


Per analizzare degli esempi di applicazione dello schema precedente, proponiamo alcuni esempi, i primi costruiti dai docenti, LINK e i secondi elaborati da studenti del primo anno di SdFP [DID2021], LINK. Negli esempi si parte da un'idea ingenua e si propongono due possibili dispositivi.

Nelle pratiche didattiche con studenti del corso di laurea in Scienze della formazione primaria è stato proposto lo schema (Fig. 1) in cui il superamento del conflitto richiede la presenza di due dispositivi. Nel primo l’alunno prende consapevolezza della non correttezza del suo concetto ingenuo grazie a un’esperienza proposta dal docente in cui lo studente dovrebbe toccare con mano i limiti del proprio concetto (Dispositivo 1). La scelta dell’esperienza da proporre è connessa sia alla disciplina, sia allo studente. L’esperimento deve mettere in crisi lo studente che percepisce il limite della sia concettualizzazione precedente. Solo dopo questo primo step, ovvero quando lo studente è motivato a modificare la propria concettualizzazione, è possibile ricostruire un nuovo concetto.

L’efficacia dell’insegnante dipende dunque dalla sua capacità di perturbare adeguatamente l’attività degli studenti, ovvero dalla sua capacità di fare in modo che vi sia corrispondenza tra le perturbazioni ambientali e la loro ricettività (Durand & Poizat, 2017, 44).

Il secondo dispositivo prevede una maggiore guida del docente e un ricorso più esplicito al sapere sapiente. I passaggi per la ricostruzione e la rielaborazione concettuale possono prevedere sia interventi istruttivisti, sia delle attività in cui lo studente “scopre” nuove regolarità. Va precisato che la scoperta è guidata; il dispositivo è uno Spazio di Azione Incoraggiata.

Gli SAI sono degli anticipatori di attività che si ritiene inducano una trasformazione orientata dell’attività degli studenti. Questi anticipatori concretizzano due intenzioni principali dell’insegnante: perturbare l’accoppiamento degli studenti attraverso un’attivazione del loro ambiente finalizzato a declinare delle trasformazioni e a selezionare quelle valutate come desiderabili (idem).

Se la seconda fase non fosse anticipata dalla prima, il dispositivo 2 rischierebbe di risultare inefficace in quanto lo studente non ne percepirebbe la necessità. Il primo dispositivo permette allo studente di contestualizzare la situazione e riflettere sul concetto ingenuo che aveva elaborato.

Lo schema precedente evidenzia le attività del docente e dello studente nell’azione didattica e la loro interazione. Se è la docente a predisporre gli Spazi di Azione Incoraggiata, spetta però poi sempre allo studente mettere in discussione, prima, e ricostruire, poi, le sue concettualizzazioni. Una precisazione: spesso nella pratica didattica si utilizza uno stesso dispositivo nelle due fasi. Tale situazione non deve far perdere di vista, però, la necessaria presenza dei due processi: quello di messa in discussione del concetto ingenuo, che crea la motivazione ed è la base per avviare la ricostruzione, e quello della ricostruzione, nel quale lo studente “accetta” anche il necessario riferimento al sapere sapiente. L’assenza del primo processo renderebbe la seconda fase trasmissiva e inefficace.

D’altro canto occorre anche superare l’idea ingenua che la sola esperienza critica possa garantire da sola la costruzione del sapere. Anche nei percorsi di matrice costruttivista è possibile cogliere quei passaggi strategici in cui il docente fissa quei vincoli che garantiscono il successo del processo. Tali passaggi sono suggeriti dal sapere sapiente. Possono essere la scelta mirata di esempi o di testi da approfondire, le condizioni o i materiali predisposti per un esperimento, il livello di errore accettabile per affermare di aver individuato il risultato.


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