EAS
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Rivoltella ha proposto il metodo EAS, Episodi di
Apprendimento Situato, che è sia un pattern, sia una proposta teorica in quanto
riprende e sviluppa il micro-learning. EAS è “una porzione di azione didattica,
ovvero l’unità minima di cui costa l’agire didattico dell’insegnamento in
contesto” (2013, 52). Il micro-learning (Pachler, 2007) è una sessione di lavoro breve che ha una sua
auto-consistenza in relazione alle finalità, ai contenuti e al senso, anche se
poi deve dialogare con gli altri episodi per costruire un curricolo. Il metodo
EAS ha molti punti di affinità con il pattern A emerso dall’analisi delle
progettazioni degli insegnanti (Rivoltella & Rossi, 2019, 135-140) e richiede
quell’autonomia tra le dimensioni macro e micro di cui si è parlato nel
capitolo precedente. EAS si articola in tre fasi: preparatoria, operatoria,
ristrutturativa (Tabella 8).
C'è un momento in cui si entra in contatto
con le informazioni (trova, search); a esso ne segue un secondo in cui
quelle informazioni servono a sostenere una produzione (elabora, smonta e
rimonta, agisci); infine occorre che questo elaborato a partire dalle
informazioni di cui si dispone sia sottoposto a verifica metacognitiva (rifletti)
attraverso la condivisione (condividi) e la pubblicazione (Rivoltella, 2013,
53).
Tabella 8 - La
struttura di EAS (Rivoltella, 2016, 41)
FASI EAS |
Cosa fa l’insegnante |
Cosa fa lo studente |
Preparatoria |
Assegna compiti; disegna ed espone un framework
concettuale; fornisce uno stimolo; dà una consegna. |
Svolge i compiti assegnati; ascolta, legge
comprende. |
Operatoria |
definisci i tempi dell’attività; organizza il lavoro
individuale o di gruppo. |
Produce e condivide un artefatto. |
Ristrutturativa |
Valuta gli artefatti; corregge le idee ingenue;
fissa i concetti. |
Analizza criticamente gli artefatti; sviluppa
riflessione sui processi attivati. |
Centrale in EAS è il ruolo del digitale. Rivoltella
ricorda che la proposta potrebbe essere messa in atto con o senza le tecnologie
digitali anche se da esse riceve un supporto evidente: il digitale garantisce
la connessione tra i tre momenti e velocizza i processi di raccolta e
aggregazione grazie a software appropriati. In realtà la logica digitale è
presente nella proposta a prescindere dall’uso di strumenti informatici: il
frammento, la valorizzazione dell’informale e la sua relazione con il formale,
la ricostruzione di una conoscenza situata a posteriori, la necessità di
partire dal locale, dal micro per poi riconnettere al macro come aggregazione
di frammenti.
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