Co-azione e allineamento

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Il legame meccanico tra apprendimento e insegnamento, e le teorie dell’insegnamento che prendono origine da come avviene l’apprendimento sono messe in discussione dagli approcci enattivi (Maturana & Varela, 1980; Rossi, 2011; Durand, 2017), dalla ricerca neuroscientifica (Rizzolati & Sinigaglia, 2006; Rivoltella, 2012; Gallese, 2018), dai modelli interazionisti (Laurillard, 2014; Altet, 2017; Sibilio, 2019) e dalla mediazione didattica (Damiano, 2013). Tali approcci prevedono la presenza di due processi, apprendimento e insegnamento, autonomi anche se in continuo dialogo, e prevedono un terzo spazio, di cui si è parlato nel capitolo primo, in cui avviene il dialogo e il processo di mediazione. In tale spazio-processo apprendimento e insegnamento interagiscono senza perdere la loro specificità e autonomia; in esso gli attori scelgono la propria traiettoria e ricevono input da cui l’altro parte o è invitato ad attivarsi per scegliere la propria traiettoria. L’interazione non avviene solo nella fase di avvio in quanto il processo di apprendimento e insegnamento può essere descritto come un balletto fatto di continui rimandi e feedback.

Damiano, dal canto suo, sostiene che “la conoscenza è una via di mezzo: non banalmente un compromesso e nemmeno una sintesi dialettica, bensì nel senso di un’interazione che progressivamente genera la presa di coscienza di un io, come termine di riferimento che misura un mondo che non dipende da lui” (2006,134). Il soggetto e l’oggetto sono le premesse e gli esiti del processo stesso: essi si trasformano nel processo interattivo; il temporaneo e parziale allineamento contiene sempre il conflitto per i passi successivi. Per l’enattivismo la conoscenza è azione e l’azione è conoscenza (Varela 1985; 1990): l’azione è lo spazio di mezzo, il terzo spazio grazie al quale i processi interni (di cambiamento del sé) e esterni (di cambiamento del mondo) dialogano, come precisato nel capitolo quarto. La necessità di processi interattivi deriva dalla caratteristica produttiva e costruttiva dell’azione didattica. Nei percorsi process-product il soggetto non si modifica, ma può essere paragonato a un “contenitore stabile” che ingloba conoscenza. Nei processi enattivi la conoscenza è azione perché apprendere è modificare la propria struttura.

Il processo descritto produce la trasformazione sia dell’ambiente, dell’altro, sia del sistema, del soggetto, e genera una sintonizzazione progressiva tra il soggetto e gli altri/l’ambiente. Laurillard, seguendo Gibbs, parla di “alignment” (2012, 95, 100), Lutzker di “attunement” (2014), Vinatier e Numa-Bocage (2007) di “co-activité”. Le due ricercatrici francesi analizzano una sessione di lavoro tra un bambino con difficoltà e un tutor, e descrivono il processo di allineamento progressivo che avviene durante lo scambio, durante il quale, grazie a messaggi verbali e non verbali, si passa da una iniziale distanza e impermeabilità comunicativa a uno stato di trasformazione reciproca quando i soggetti trovano tematiche comuni da discutere e su cui costruire la relazione umana, prima, e la relazione didattica poi. Il punto di svolta è avvenuto quando è stato individuato un interesse condiviso tra alunno e insegnante che ha fatto da ponte per i passaggi successivi.

I processi di allineamento (Rossi, 2016) che avvengono in campo educativo e producono un avvicinamento dei punti di vista, sono presenti anche nei processi sociali. Berthoz (2004; 2009) riflette sull’empatia, mentre Gallese (2009a; 2009b) si focalizza sulla relazione tra Embodied Simulation eEmpathy e tra Embodied Simulation e Intentional Attunement.

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