Commenti degli studenti alla fine del corso Teoria e metodi di programamzione e valutazione scolastica, AA 2020-2021
1. Differenti dispositivi
Abbiamo affrontato molti concetti che visti nel concreto, hanno assunto per me un maggiore significato e in relazione a questo faccio riferimento anche all'angolo della maestra, rivelatosi interessante e molto utile per la nostra formazione professionale (A5)
Mi ha affascinato molto ascoltare le esperienze concrete nell'angolo per l'esperto, che ci ha permesso di connettere la parte teorica con la pratica”. (A24)
L'aspetto che più ho apprezzato di questo corso sono stati gli angoli del professionista, ovvero la "testimonianza" di insegnanti che operano direttamente sul campo. Non potendo svolgere tirocinio diretto e quindi non potendo andare in aula, sperimentare e poter avere un riscontro pratico di alcuni aspetti affrontati a lezione è stato fondamentale questo momento. Per quanto mi riguarda, è stato molto delucidante e arricchente seguire le fasi della progettazione direttamente da parte delle insegnanti e vedere come per loro ormai questo procedimento è automatico e meccanico (A28).
“Le lezioni che ritengo abbiamo avuto maggiormente profitto per lo sviluppo della mia professionalità di futura docente sono quelle in cui abbiamo avuto uno riscontro dalle insegnanti della scuola primaria. Il fatto che queste ultime abbiano progettato insieme a noi la sessione di lavoro ci ha consentito di entrare nel vivo della progettazione. Ancor più significativo è stato il feedback delle insegnanti nella settimana successiva alla progettazione” (B4)
L'angolo della maestra, al termine della lezione, è a mio parere un ottimo strumento per connettere concetti ed esperienze (B14) .
Molto significativo è stato, inoltre, l'angolo della maestra, in quanto mi ha permesso di connettere e sperimentare quanto fatto teoricamente a lezione con la realtà scolastica e con le situazioni con cui si confronta un insegnante ogni giorno (B31).
Le lezioni che ho trovato maggiormente incisive sono quelle in cui era previsto l'angolo della maestra perché mi hanno aiutata a comprendere meglio dei concetti teorici spiegati a lezione e soprattutto a come metterli in pratica (B66).
2 Il ruolo del laboratorio
Il laboratorio è stato molto incisivo. Mi ha permesso di affinare meglio aspetti che abbiamo trattato a lezione, soprattutto grazie alla progettazione fatta in gruppo” (B40).
Sicuramente ho trovato davvero importante la progettazione sviluppata in coppia durante il corso e poi quella in gruppo durante il laboratorio, in quanto, insieme alle colleghe, abbiamo potuto mettere in pratica le conoscenze acquisite durante le lezioni e verificare quindi come operare (B46).
Credo che il laboratorio sia stato uno dei momenti più significativi del corso, ideare una progettazione mi ha infatti premesso di connettere gli aspetti teorici alla "pratica" (B55).
Più di tutto è stato utile il laboratorio perché ha permesso di confrontarmi con le mie colleghe e, grazie alla nostra collaborazione ho potuto realizzare e comprendere concetti che magari a lezione non erano risultati troppo chiari. Inoltre, è stato utile proprio perché il professore ci ha mostrato in maniera più concreta come una lezione dovesse essere fatta nei suoi molteplici e complessi aspetti (B45).
3 Il lavoro DidDidIl lavoro congiunto con l'università di Bari sui nuclei fondanti [è stato per me efficace]; quello è stato in assoluto l’attività che ha scavato più in profondità e ha generato il cambiamento maggiore nel mio modo di pensare; secondo elemento è quella sul "senso" della lezione” (B61).
4 La Gamification
Ritengo che le Gamification siano un ottimo strumento di valutazione in itinere, consente al docente di supervisionare l'acquisizione delle conoscenze da parte dei propri studenti” (B80).
5 Lavorare con DEPIT
Anche se non so se può essere definita come attività, ho trovato molto utile DEPIT.
Inizialmente non ne capivo né il senso, né riuscivo ad utilizzarlo bene, anzi avevo diverse difficoltà. Andando avanti però è lo strumento che mi ha permesso quell’immersione e quel distanziamento proprio di una progettazione, facendomi vedere il percorso dall’alto, ma conoscendo tutti i passaggi e dettagli di tale viaggio” B64
6 Telegram
Credo, infine, che siano stati molto significativi i momenti di scambio in Telegram, grazie ai quali non solo molti di noi sono entrati in contatto, ma è stato possibile uno scambio "sincrono" con il docente anche per studenti lavoratori che, come me, non hanno avuto possibilità di assistere ed interagire nel corso di molte lezioni (B8).
8 Pepper
Molto interessanti sono stati anche gli interventi di Pepper che molte volte hanno dato voce nel modo giusto ai miei dubbi (B89).
Ho ritento molto incisive le domande fatte da Pepper durante le lezioni in quanto molto spesso rispecchiavano dei mei dubbi o delle mie lacune che ho avuto modo di risolvere e colmare. Inoltre ho ritenuto molto efficaci i lavori di gruppo effettuati con i miei colleghi e il feedback successivo (B99).
Ho potuto rivalutare anche il ruolo di Pepper che attraverso le sue domande e precisazioni mi ha permesso di focalizzare l’attenzione su aspetti che altrimenti non avrei considerato (B32).
Ho trovato più chiare quelle lezioni strutturate sulla domanda di Pepper e la risposta-spiegazione del Professore (B47).
Ho potuto rivalutare anche il ruolo di Pepper che attraverso le sue domande e precisazioni mi ha permesso di focalizzare l’attenzione su aspetti che altrimenti non avrei considerato (B32).
9 Il ruolo dei pari
Molte/i hanno affermato di aver avviato la propria traiettoria professionale grazie “al confronto continuo con le colleghe” (A8),
al fatto “di condividere pensieri, opinioni, idee con i colleghi (anche di altre facoltà) grazie a molti lavori di gruppo” (A9),
alle “domande poste e all'ascolto delle risposte di tanti studenti” (A16).
L’elaborazione prima a coppie, poi in gruppo e infine individuale di un progetto con feedback periodico del docente ha richiesto il mettersi in gioco. Fare domande, risolvere problemi, rispondere alle gamification, “durante la lezione con quesiti, dopo la lezione con le gamification” ha garantito sia “il superamento di paure di fronte a una sfida, il progettare, che sembrava insuperabile”, ma anche la convinzione che per tale attività “serve esserci in prima persona”, che la risposta dipende dalla propria storia e dalla propria filosofia.
Lavorare in team con le mie colleghe di corso mi ha consentito di condividere idee, opinioni, pensieri, mettendoci in discussione. Ognuna di noi ha esposto le proprie esperienze avute in campo diretto e abbiamo raccolto tutte le nostre idee creando il nostro progetto. Tutte noi ci siamo messe sin da subito alla ricerca di informazioni, materiali, strumenti per poter capire da dove poter iniziare la nostra progettazione: è stato molto divertente andare a ripescare i nostri quaderni di storia della scuola primaria e ripercorrere ciò che è stato il nostro percorso scolastico. Osservare come ci avevano spiegato "La civiltà etrusca" le nostre vecchie insegnanti, e come lo avremmo spiegato noi, è stato davvero un bel confronto. Anche le attività di gruppo con le ragazze di UniBa ha rappresentato per me un momento molto utile e importante (B95).
10 Ricorsività tra teoria e praticaIl tema della ricorsività tra teoria e prassi è presente in moti interventi. Ho potuto sperimentare ciò che è teorico, mettendolo in pratica, sia con la progettazione di una sessione in coppia, sia in gruppo e sia individualmente (A5). Apprezzo molto che il sapere venga costruito grazie a una costante sperimentazione pratica. Questo mi ha permesso una continua alternanza tra immersione e distanziamento, fondamentale al fine di un apprendimento significato e duraturo (A6). Il percorso teorico si è svolto parallelamente a quello pratico e questo mi ha aiutato a modificare il mio pensiero sulla professionalità docente (A7). Penso che quando siamo stati coinvolti nella realizzazione di progetti (anche quello che stiamo realizzando per l’esame finale) abbiamo vissuto in prima persona quanto sia importante l’esperienza del tirocinio e quindi del rapporto teoria-pratica (A18). I lavori svolti durante le gamification e per il laboratorio mi hanno aiutato meglio a capire come fosse nella pratica ciò che stiamo studiando e a mettere in dubbio le mie idee e i miei pensieri, facendomi crescere attraverso i confronti tra colleghe (B46). [Ritengo efficace] sicuramente l'intervento dell'esperto, che mi ha permesso di prendere consapevolezza del processo di simulazione dell'azione didattica, di legare l'attività pratica ai costrutti teorici, passo dopo passo (B103). Le lezioni più incisive sono state a parer mio quelle in cui era presente "l'angolo del professionista", perché mi ha permesso di capire come effettivamente la pratica e la teoria si incontrino (B117). Per il mio percorso ha avuto grande incisione "L'angolo della maestra" perché mi ha permesso di coniugare teoria e pratica attraverso il contributo di insegnanti che ci hanno donato la loro esperienza (B122). Il legame tra teoria e pratica che emerge dagli interventi e dall’impostazione del corso stesso non può essere letto come meccanico. La pratica non può essere vista come un’applicazione deterministica di regole date. Teoria e pratica sembrano più due posture ciascuna delle quali richieda sia una concettualizzazione, sia un’azione. Non è un pensare da un lato e un fare dall’altro, una linea guida da un lato e un eseguire dall’altro. Il progetto è a un tempo linea guida e procedura, l’agire didattico è senso e azione. L’approccio enattivo e l’affermazione di Varela che “conoscenza è azione” vanno colti nell’individuare un processo interattivo teoria-pratica sia nella fase progettuale, sia nell’agire dove l’aspetto teorico è colto sia nel significato profondo dell’operare che si auto-costruisce mentre l’azione avanza, sia nelle riflessioni in e post azione dell’attore su se stesso e sul processo. Le attività maggiormente incisive in questo insegnamento sono state le progettazioni portate avanti durante l'intero corso e il laboratorio. La prima attività di progettazione in coppia ha consentito di approcciarsi per la prima volta a questa pratica e la successiva progettazione di gruppo ha consentito di comprendere il tutto in maniera più approfondita. Personalmente posso dire che determinati concetti che inizialmente erano stati spiegati solo teoricamente, sono stati da me compresi attraverso i successivi lavori pratici. Un esempio significativo è quello sull'architettura delle varianti. Il professore ci aveva fatto svolgere una gamification su quell'argomento e io non lo avevo svolto correttamente perché non lo avevo ben compreso. In seguito al lavoro di coppia e al confronto con gli altri colleghi ne ho appreso il senso (B57). Se il progetto accompagna l’agire è perché il senso dell’azione si costruisce nell’azione stessa e si sviluppa insieme al processo. Abbiamo più volte ricordato come occorra parlare di conoscenza situata e come la conoscenza si auto-costruisca in azione grazie al contributo delle esperienze personali, al fare collettivo e, come si dirà nel prossimo paragrafo al processo organizzazionale. Teoria e pratica vanno colte come ologramma e insieme contribuiscono alla auto-costruzione dello stesso. L’ologramma è la figura che si auto-definisce nel processo e insieme a essa matura l’azione e si articola il progetto.
7 Differenti prospettive
[Ho trovato utili] quasi tutte le attività. Le Gam e i suoi continui riscontri sono stati maggiormente incisivi. I lavoro in gruppo mi ha permesso di confrontarmi ed allargare la mia visione. Anche le domande poste da Pepper sono state centrali nell'apprendimento, perché in questo modo sono emersi e risolti dubbi che non pensavo di avere. Inoltre, i ragionamenti fatti dalle insegnanti durante gli angoli della Maestra sono stati interessanti. Infine, Depit è stata la guida e il supporto che portava chiarezza nei collegamenti (B119).Mi è stato molto utile, oltre che la lezione del docente ascoltare le domande dei colleghi che mi hanno aiutato a capire meglio (A7).
I progetti realizzati con le colleghe e gli interventi delle insegnanti a lezione hanno contribuito a situare quanto affrontato a lezione (B11).
Questa opportunità che il docente ci ha offerto [di progettazioni successive], è stata molto utile perché ho avuto la possibilità di mettermi in gioco, magari sbagliando, ma è proprio da questi sbagli che ho capito dove dovevo migliorare (B29).
L’attività che per me è stata più incisiva è l’attività di progettazione in coppia; mi ha aiutato a concretizzare i concetti e a fornirmi un ordine mentale logico. Ritengo sia molto più efficace per il numero ristretto di componenti del gruppo (B89).
Credo che complessivamente gli interventi fatti dai miei colleghi, assieme alle domande sempre così puntuali e brillanti di Pepper, abbiano accompagnato e arricchito ulteriormente il mio processo di apprendimento. Ho capito soprattutto che è importante il prevedere. Se io, futura docente, faccio una lezione, i miei bambini mi capiscono, quali domande potrebbero farmi? Cosa potrebbe essere non chiaro? Ho il compito di prevedere le loro domande, i loro dubbi e di strutturare una lezione che abbia un senso e che parta dal risolvere il conflitto dei miei studenti (A3).
Non si può fare tutto a scuola e con quello che si fa è importante promuovere uno sguardo negli studenti che permetta loro di vedere le cose in un altro modo, come ha detto Pepper nel video introduttivo all’ultima lezione, di ‘cogliere difficoltà che prima non si vedevano’ e di mettersi in gioco per apprendere, tutto ciò presentando panorami di senso (tenuti insieme da più fili) dei quali si possano scattare belle foto, perché l’attore dell’apprendimento è lo studente e nessun altro (A2).
Lavori di gruppo, occasioni di confronto, scambio, conoscenza e crescita; le domande di Pepper e gli "omp", poiché credo abbiano guidato nella focalizzazione dei concetti - chiave delle lezioni; le gamifications, grazie alle quali è stato possibile "mettermi alla prova", misurandomi con limiti temporali, operativi e conoscitivi (B2)
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