Dai compiti ai processi

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Un compito proposto a studenti della scuola superiore consisteva nel abbinare lo studio di una tematica alla realizzazione di un manuale per studenti dei gradi inferiori. Con i docenti abbiamo convenuto sulla presenza dei seguenti passi operativi: porsi in una postura di ascolto dell’altro - sia diretto che simulato -, approfondire e selezionare gli argomenti, comporre i testi, selezionare le immagini, scegliere un registro adeguato, valutare la leggibilità confrontandosi con i colleghi e con alcuni destinatari, analizzare la fruibilità dei contenuti e l’adeguatezza dei testi, e, infine, autovalutare il proprio prodotto e le modalità operative messe in atto discutendo tra pari o confrontandosi con il docente.

Nell’esempio precedente era ben evidente l’intreccio tra conoscenze disciplinari, abilità trasversali e pratiche sociali e individuali. Per costruire il manuale è sicuramente necessario, ma non sufficiente conoscere i contenuti disciplinari. Occorre approfondire la tematica tenendo conto dei saperi dei destinatari e scrivere un testo con un registro adeguato a chi lo userà. Serve anche dialogare con il contesto e con l’artefatto prodotto, e confrontarsi con altri. Alla fine occorre analizzare le interazioni tra i soggetti che hanno operato, studenti e docente, per comprendere come il prodotto abbia preso forma, come sono state modificate alcune parti e sono stati superati i problemi, e per comprendere come i singoli e la classe hanno trasformato, se le hanno trasformate, le proprie traiettorie personali e professionali. Se le conoscenze e alcune procedure potevano essere presenti in percorsi simili, la capacità di costruire un percorso adeguato allo scopo e di rendere coerenti azioni differenti con la finalità previste erano incarnate nel processo e non separabili da esso.

Un ulteriore esempio è il debate. Anche esso è un compito complesso che intreccia dimensioni cognitive, inter e intra-personali. Partendo da un problema specifico che può essere risolto in due modi opposti, ciascuno dei due gruppi in cui è divisa la classe sostiene una delle due posizioni, argomentandola in base a conoscenze disciplinari e, poi, contrastando le argomentazione opposte alle proprie. Per sviluppare l’attività è necessario approfondire una tematica discutendone in gruppo, costruire un’argomentazione testandola nel proprio gruppo, esporre la propria posizione facendo attenzione alla retorica, alla recitazione e alla prossemica, ascoltare le altre argomentazioni, entrare in empatia con l’altro per capirne le motivazioni, coglierne i punti di forza e di debolezza, riorganizzare in funzione delle posizioni dell’altro la propria argomentazione, individuare punti di convergenza e di opposizione. Il passaggio finale, come nell’esempio precedente, è la riflessione sul proprio lavoro e sulle metodologie operative messe in atto.

Un terzo esempio, preso dalla scuola primaria, è chiedersi come Roma sia diventata una grande potenza indagando sulle sue origini. Si parte da un brainstorming in classe, si condivide la consegna, si formulano ipotesi, si cercano i materiali, si discute in gruppo prima sui testi letti, poi su quale risposta dare alle domande iniziali, si costruiscono dei testi o delle presentazioni, si espongono al grande gruppo le produzioni. Infine il debriefing in grande gruppo per riorganizzare e precisare la conoscenza socialmente costruita in contesto.

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