Formato corporeo

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Per Goldman un processo cognitivo può essere detto embodied se impiega rappresentazioni in “formato corporeo” nell’esecuzione di un compito cognitivo. La classe delle rappresentazioni in formato corporeo include rappresentazioni motorie, sensoriali o affettive, normalmente coinvolte in compiti motori, in esperienze sensoriali o affettive, ma che nel corso dell'evoluzione sono andate incontro a un processo di preadattamento o exattamento. Il preadattamento è il processo per cui una struttura evoluta per una certa funzione ne assume una nuova, senza per questo perdere la sua funzione. La stessa struttura viene impiegata per supportare anche le nuove funzioni. Non solo molti processi cognitivi di ordine superiore risentono della struttura dei meccanismi senso-motori, ma sono addirittura realizzati dalle stesse rappresentazioni in formato corporeo (Caruana & Borghi, 2016, 26). Caruana e Borghi (2016) sostengono che i processi senso-motori intervengano anche nella genesi e nell’organizzazione dei concetti astratti, parlano anche in tali casi di concetti in “formato corporeo” e sottolineando il ruolo del corpo in tali processi (Rivoltella & Rossi, 2019, 29). I concetti hanno una componente multi-modale, esperienziale, motoria e pragmatica, “di cui parlavano ieri i pragmatisti e oggi molti sostenitori dell’Embodied Cognition. Secondo il pragmatista G. H. Mead i concetti non sono rappresentazioni di oggetti, ma qualcosa di più simile all’abilità di interagire con quegli oggetti e quindi finalizzati all’azione” (Caruana & Borghi, 2016, 168). Il formato corporeo non va letto in modo meccanico, come relazione con l’esperienza fisica nel mondo, né dipende solo dal ruolo dell’azione nella conoscenza. Il formato corporeo deriva dall’uso vicariante dei processi senso-motori (link).

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