I successivi passi dell’analisi dei video nel laboratorio
[indice]
Sebbene l’analisi dei video prendesse in esame un’azione nella sua complessità e totalità, in ogni incontro gli studenti sono stati invitati e guidati a focalizzare l’attenzione su aspetti specifici: interazione, come descritto, obiettivi e conflitto, ambiente e mediatori, monitoraggio e valutazione.
Per supportare tale lavoro oltre a attività mirate in ogni
incontro è stata proposto un modulo Google accompagnato da una rubrica. La
stessa rubrica e lo stesso modulo sono stati utilizzati durante i quattro mesi
del corso e la sua compilazione sarà anche una delle prove di esame. In tal
modo, anche se nella visione di ogni attività si fornivano specifiche
indicazioni e si correggevano parti del modulo, il lavoro dello studente era
sempre su tutto il video e su tutte le dimensioni presenti in esso, nella
rubrica e nel modulo.
Le aree in cui è organizzata la scheda e le dimensioni della
rubrica[1]
sono:
AREA 1: Come il
docente tiene conto della situazione iniziale e del contesto? Da quali elementi
pregressi parte per la sua didattica? Su quali conflitti opera?
AREA 2: A cosa mira il docente?
Dove porta l'attività? Quale è il senso dell'attività?
AREA 3: Come il
docente organizza l'attività? In relazione ai mediatori e all'ambiente che
scelte ha fatto il docente? Che dispositivi ha predisposto?
AREA 4: Che interazioni sono presenti tra docente e studente? Come
il docente gestisce l'azione e il clima di classe?
AREA 5: come monitora le
attività e come valuta il/la docente?
Agli studenti viene sempre
ricordato di non avere una postura valutativa e di cercare di comprendere
perché il docente avesse effettuato specifiche scelte. Gli studenti sono anche
sollecitati – e questo influenza la valutazione – a non fornire etichette, ma a
descrivere quello che vedono per rispondere alle varie domande e per supportare
con i fatti le loro analisi.
Spostare l’attenzione dai giudizi
all’analisi delle pratiche è una postura concettuale in quanto alla sua base vi
è la convinzione di un sapere pratico. In tale direzione le pratiche non sono
epifenomeno di un concetto, ma sono esse stesse sapere organizzato (vedi
paragrafi 5.1 e 5.2).
Nei corsi [DID18-19] e [DID19-20] gli studenti hanno svolto
le attività in un modulo Google articolato in 13 domande ciascuna connessa alle
13 dimensioni, mentre in [DID 20-21] il modulo di lavoro era strutturato nelle
quattro aree, anche se la rubrica con le 13 dimensioni era stata fornita e discussa
con gli studenti nel laboratorio e se su di essa veniva poi effettuata la
valutazione, i cui risultati organizzati nelle 13 voci erano condivise e discusse
con gli studenti.
Alla fine del laboratorio i maggiori progressi si sono
riscontrati nell’individuazione degli obiettivi e nell’analisi delle
interazioni, mentre con maggiori difficoltà sono stati la finalità e il
conflitto.
[1] Per la rubrica si
veda: https://progettazionecomeazione.blogspot.com/2021/08/rubrica-per-lanalisi-del-video.html
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