Il laboratorio DidDid come eco-sistema formativo

[indice]

Un dispositivo che può essere letto come ecosistema formativo riguarda un progetto realizzato in [DID19-20] e ripetuto in [DID20-21]. Nei laboratori di Didattica della matematica dell’Università degli studi di Bari, di Educazione motoria dell’Università degli studi di Bologna e di Didattica generale dell’Università degli studi di Macerata è stato proposto agli studenti e studentesse di elaborare un progetto da svolgere in gruppo [DIDDIG]. Le studentesse e gli studenti di ogni università, organizzati in gruppi di quattro, hanno predisposto un’attività didattica per la costruzione di un orto in uno spazio pubblico, o per un’attività di orienteering o per affrontare un problema legato all’alimentazione. 

Dopo aver elaborato la propria proposta, ogni gruppo ha analizzato il lavoro di due gruppi appartenenti alle altre due università e poi si è confrontato con essi in video conferenza. Successivamente ogni gruppo h rielaborato il proprio progetto iniziale, anche in base alla visione dei video che nel frattempo i tre docenti hanno inviato con delle riflessioni teoriche sul progetto. Alla fine del percorso è stato effettuato un incontro in streaming a cui hanno partecipato oltre quattrocento dei circa seicento studenti coinvolti nel percorso. La lettura delle riflessioni finali delle studentesse e degli studenti è fornito molti elementi utili alla discussione. Emerge come il primo elaborato fosse frutto del contratto didattico e fortemente ispirato dal laboratorio seguito. Il confronto poi ha permesso di riorganizzare il percorso, ma anche di valorizzare il proprio contributo. Dalle riflessioni emerge soprattutto come il valore aggiunto fornito dal percorso sia dovuto alle diversità che il dispositivo ha fatto interagire: tre percorsi universitari differenti, tre discipline differenti, gruppi differenti, annualità differenti in quanto nelle tre Università i corsi non erano collocati nello stesso anno di corso. Non pochi commenti hanno sottolineato come il progetto avesse permesso di cogliere le specificità del proprio curricolo, cosa inaspettata, e come avesse permesso di prendere consapevolezza dell’impostazione del percorso della propria sede. Hanno anche sottolineato come, forse per la prima volta nel corso di studi, l’attività avesse premesso di simulare il confronto tra colleghi che partono da logiche differenti e formazioni differenti, e come questo sia importante nella prospettiva professionale. In molte riflessioni era esplicitato come il progetto, seppur breve, avesse contribuito allo sviluppo professionale e quanto questo fosse dipeso dalla presenza di un eco-sistema. Una riflessione a latere è sul ruolo del feedback: metà del tempo del progetto era dedicato a costruire e rimodulare il progetto, mentre il restante tempo era dedicato al confronto con i pari o con esperti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le cinque tipologie di apprendimento

I mediatori tra soggetto e oggetto culturale

Indice - Progettazione come azione simulata