La chiave temporale come filo rosso

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La chiave temporale organizzava non solo lo studio della storia, che, essendo prevalentemente europea, poteva essere affrontata con un approccio lineare, ma anche lo studio delle letterature e della filosofia. 

La successione degli argomenti delle scienze seguiva spesso lo sviluppo storico: in fisica si passava dalla meccanica, alla termodinamica, all’elettromagnetismo per arrivare allo studio dell’atomo. 

Gli studenti avevano incorporato la logica temporale e la utilizzavano in modo implicito come chiave di lettura per organizzare, anche mentalmente, le tematiche e dare senso a esse. Le chiavi diacronica e sincronica erano utilizzate anche come strumento interpretativo per costruire la catena causa-effetto che giustificasse la successione degli eventi. Ad esempio, il romanticismo trovava nel neoclassicismo le cause del suo sviluppo e del suo modo d’essere, così come gli elementi chiave della filosofia romantica fornivano le chiavi per interpretare le arti e le scienze di quell’epoca. Il passaggio dalla visione meccanicistica, che trova in Lagrange una sintesi eccelsa, alla termodinamica del XIX secolo sarebbero impensabili senza tener conto della rivoluzione romantica, così come le “Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco” di Carnot.

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