La professional vision

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Per vari autori la professional vision è la capacità di riconoscere e interpretare le caratteristiche rilevanti delle situazioni di aula (Borko & Livingston, 1989; Berliner, 2001; Sherin & van Es, 2002, 2009; van Es, 2009). Partendo dai riferimenti precedenti Seidel e Sturmer (2014) individuano alcuni processi tipici della visione professionale: noticing-descrizione, ovvero il saper osservare e selezionare con gli occhi del docente gli elementi importanti dell’azione didattica, il reasoning-spiegazione, ovvero “utilizzare ciò che si conosce [teorie e sapere sapiente, ndr] per ragionare sulla situazione” (ivi, 742). Il terzo processo è la previsione di cui si è discusso nel capitolo settimo, ovvero descrivere come potrebbe evolvere una situazione, come potrebbero reagire l’alunno agli input del docente, e il docente ai feedback della classe.

Se la descrizione, ovvero l’abilità di individuare gli aspetti rilevanti di una situazione didattica, può essere raggiunta a un livello avanzato da un principiante, la spiegazione, ovvero la capacità di utilizzare le conoscenze empiriche e teoriche per ragionare sulla stessa, e, soprattutto, la previsione sono componenti che necessitano per essere svolte al meglio di un ampio bagaglio di esperienze (Putnam & Borko, 2000; Seidel & Prenzel, 2007; Oser, Heinzer & Salzmann, 2010). Le ricerche di Seidel e Sturmer (2014) hanno mostrato che le tre componenti sono tra loro fortemente interrelate (ivi, 746) e vanno sviluppate in modo sinergico. Sicuramente la visione di un principiante è meno matura e più ingenua, ma comunque uno studente in formazione sceglie in base alla previsione che è processo presente in qualsiasi azione degli umani. Anche se a causa di un limitato bagaglio esperienziale, la probabilità che quanto previsto da un principiante si realizzi sia minore di quella di un esperto, il principiante va invitato a sperimentarsi anche sul piano della previsione: le decisioni su cosa fare e su quali attività scegliere si basano su come egli prevede che l’alunno si muoverà nelle situazioni che ha predisposto.

Anche se la previsione è il processo più complesso dei tre, è un processo non eliminabile nella progettazione e già dalle prime progettazioni didattiche lo studente prevede cosa potrebbe accadere e immaginare cosa gli alunni pensino e facciano. La previsione è una componente dell’azione umana e non può essere evitata solo perché si hanno strumenti di lavoro ancora non del tutto adeguati. Per tali motivi non concordiamo con chi propone di rimandare il lavoro sulla previsione a periodi professionali successivi e attiviamo tali processi fin dal terzo anno. Ma di questo si discuterà nei prossimi capitoli e in particolare nel paragrafo 14.2.

Come avviare alla professional vision? Essa è un sapere pratico e come tutti i saperi pratici non può essere insegnato con modalità istruttive, ma solo accompagnando i soggetti nella loro pratica, esaminando le pratiche proprie e di altri, riflettendo sulle pratiche vissute o analizzate. Si veda il RIQUADRO 7.3 dove sono descritti dispositivi che utilizzano il video di sessioni didattiche.

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