Quali insegnanti sono stati poco o molto efficaci
[indice]
Si riportano ora alcune delle risposte degli studenti, raggruppando gli elementi ricorrenti nelle risposte alle domande:
- - Tra gli insegnanti che hai avuto dall’infanzia alle superiori ne ricordi
uno efficace nella sua didattica? Perché? Quali metodi particolari o modalità rendevano
particolarmente efficace la sua didattica?
- - Tra gli insegnanti che hai avuto ne ricordi uno poco o per nulla
efficace nella sua didattica? Perché? Quali metodi particolari o modalità di
tale insegnante rendevano poco efficace la sua didattica e ostacolavano
l’apprendimento?
Attenzione alla crescita personale degli studenti, fiducia in se stessi
L’impegno e la sicurezza dello studente nelle proprie
possibilità sono stimolati dalla cura del docente, dalla sua attenzione ai
progressi o alle difficoltà e dalla capacità del docente nel credere nelle
potenzialità dello studente.
(positivo) Il motivo non
penso che sia il metodo con cui insegnavano la loro materia, bensì la loro
capacità di relazionarsi con noi
bambini. Mi ricordo in particolare la premura, l'amore, la motivazione e la credibilità
con cui svolgevano il loro lavoro, tanto che suscitavano in me l'interesse per la loro materia e la voglia di andare a scuola a causa
della serenità del clima che ogni volta si creava (Elena, 2016).
(positivo) Ricordo in
particolare una professoressa della scuola secondaria di primo grado, molto
efficace nel suo metodo di comunicare i contenuti della propria disciplina,
tanto che studiare non risultava essere
così faticoso, ma soprattutto la ricordo per l'attenzione che riservava
alla crescita personale di noi
studenti (Arianna, 2017).
(positivo) Riusciva a
comprendere i problemi che ciascun alunno aveva e trovava sempre nuove tecniche
per aiutarli (Melissa, 2017).
(positivo) Sì, ricordo il
professore di matematica e scienze delle scuole medie perché per quanto non
amassi le materie scientifiche, erano quelle a cui dedicavo maggior attenzione
in quanto l'insegnante era stato in grado di farmi capire che con poco lavoro in più, avrei potuto raggiungere
risultati migliori. Infatti così è stato anche grazie al suo modo di
relazionarsi, il quale non mi intimoriva
ma, al contrario, mi stimolava a
lavorare sempre più. Mi ha fatto credere
nelle mie potenzialità (Sofia, 2017).
Al contrario le difficoltà si incontravano quando i docenti
prestano poca attenzione sia agli studenti come persona, sia ai loro progressi
e ai loro apprendimenti; non “credono” in loro.
(negativo) la mia insegnante
di lingua e letteratura italiana e storia. Poco efficace in quanto non badava
ad alcuna esigenza degli alunni, per
preoccuparsi unicamente di concludere il programma nei tempi previsti (Alice,
2020).
(negativo) Ho avuto
insegnanti poco efficaci, in molti casi si rivelavano distaccati, più interessati
a procedere con il programma più che al livello di apprendimento degli alunni
(Caterina, 2020).
(negativo) Un'insegnante alla
scuola primaria che non aveva nessun interesse per gli alunni. Le lezioni erano
per lo più interrotte da altre insegnati che entravano per fare conversazione,
le sue spiegazioni erano una semplice lettura dei libri senza contenuti
aggiuntivi o altro (Alessandra, 2016).
(negativo) Sì, direi che la
sua didattica è stata quasi del tutto inefficace poiché non si curava
abbastanza degli studenti con lacune, ma piuttosto preferiva trascorrere metà
delle lezioni raccontando aneddoti della sua vita, lamentandosi del suo lavoro
e facendo domande sulla vita privata degli alunni (Nicole, 2017).
(negativo) L'insegnante che
per me è stato meno efficace di tutti è stata la professoressa che insegnava
ragioneria, perché non si impegnava per niente a capire le nostre difficoltà
(Debora, 2019).
Si sottolinea che nel caso dei “bravi” docenti si esplicita
come e quanto siano stati attivati gli studenti (in neretto), mentre nel
secondo caso le osservazioni riguardano solo il fare degli insegnanti, come se
non esistesse interazione.
Coinvolgimento e partecipazione attiva
Connesso al punto precedente, la cura, è la volontà di
coinvolgere gli studenti in modo attivo nello svolgimento della lezione, un
tema questo segnalato come importante nel 24% delle risposte. Si parla non solo
di compiti di realtà, ma anche di lavoro di gruppo, di connessione con la
realtà del mondo esterno.
(I migliori risultati) quando
la classe veniva coinvolta durante
la lezione (Ilaria, 2016)
Ricordo la maestra di
italiano, efficace nella didattica perché mirava a sviluppare la nostra fantasia e socialità durante i lavori in
classe. Ci proponeva sempre attività diverse e stimolanti oltre a lavori di
gruppo (Aurora, 2016)
Efficace perché sapeva coinvolgere la classe facendoci
partecipare attivamente alle lezioni (Silvia, 2017).
Vari sono stati gli
insegnanti che si sono dimostrati efficaci nella propria didattica.
Specialmente ricordo l'insegnante di storia dell'arte delle superiori per la
sua particolare capacità di coinvolgere
la classe durante la spiegazione creando un clima favorevole durante tutta
la lezione (Eleonora, 2017).
Efficace perché riusciva a mettere a proprio agio li studente
anche attraverso attività che garantivano la miglior comprensione dell'argomento
(Alessia, 2020)
I docenti trasmissivi
Sebbene la maggioranza degli studenti avesse affermato che
l’insegnamento è “trasmissione di conoscenza”, i docenti trasmissivi sono
ritenuti scarsamente efficaci. Sono quelli che leggono il libro di testo e non
integrano le spiegazioni con esempi, approfondimenti e chiarimenti. Se viene
apprezzato un docente che
(positivo) utilizzava molti
esempi, di cui tanti connessi all’attualità, era chiaro nelle spiegazioni,
molto organizzato e attento nel trasmettere nozioni corrette (Vanessa, 2020)
sono giudicati scarsamente efficaci docenti quali:
(negativo) L'insegnante di
fisica delle scuole superiori, che utilizzava un metodo didattico trasmissivo,
utilizzava spesso un linguaggio un po’ troppo specifico, non sempre di facile
comprensione (Daniela, 2016).
(negativo) L’insegnante di
matematica dell’ultimo anno del liceo: le sue lezioni frontali, erano
incentrate sul semplice trasmettere nozioni e definizioni senza affiancare a
esse degli esercizi che ci aiutassero
nella loro comprensione (Eleonora, 2019).
(negativo) Inefficace perché
trasmetteva solo conoscenze teoriche, che potevano semplicemente essere
estrapolate dal libro (Sara, 2020).
(negativo) Inefficace perché
non aggiungeva nulla alla lezione ripetendo ciò che era scritto nel libro
(Claudia, 2020).
(negativo) L’insegnante di
filosofia delle superiori che dettava senza spiegare nulla (Sara, 2020).
(negativo) Ne ricordo uno in
particolare, il professore di matematica e fisica delle scuole superiori il
quale spiegava leggendo solamente i concetti sul libro senza soffermarsi
ulteriormente su di essi (Nicole, 2020).
(negativo) Diversi insegnanti
delle medie che si limitavano a leggere i testi adottati (Valentina, 2020).
(negativo) La mia
professoressa di geografia delle elementari che ci faceva imparare tutto a memoria senza farci capire i concetti
(Alessia, 2020).
(negativo) Perché era
disorganizzato e tendeva a trasmettere nozioni fine a se stesse, senza ampliare
discorsi o creare collegamenti anche con altre discipline (Vanessa, 2020).
(negativo) Vari perché
avevano un approccio strettamente trasmissivo e alcuni palesavano la loro
mancanza di stimoli nella professione (Carolina, 2020)
Ruolo della valutazione
La valutazione influisce profondamente su come gli studenti
giudicano e vivono la scuola. Il maggior disagio è dettato da come il docente
valuta: se mostra preferenze, se non definisce i criteri, se elabora un
giudizio il primo giorno di scuola e per anni lo mantiene senza tener conto dei
progressi.
(positivo) Efficace perché
(…) effettuava verifiche periodiche con valutazioni ineccepibili (Gianna,
2017).
(negativo) Ricordo un
insegnante di inglese che si limitava a leggere le pagine del libro di testo,
come valutazione ci interrogava su domande che non erano inerenti al programma
svolto (Alice, 2016)
(negativo) Ricordo una
professoressa del liceo che non si atteneva ai libri di testo, ma solo alle
proprie spiegazioni/dettati, che inquadrava gli studenti all'inizio della loro
carriera associando a essi dei voti dai quali non si è praticamente mai
dissociata nel corso del triennio. La trovavo una pessima insegnante perché non
era mai pronta allo scambio e non era in grado di motivare gli studenti, né
sembrava padroneggiare bene le sue materie (Simona, 2016).
(negativo) La mia
professoressa di biologia e chimica durante il liceo. Ha sempre avuto troppa
poca serietà nei metodi di valutazione (voti altissimi senza che lo studente
avesse aperto libro) e ha sempre insisto troppo sul voler sapere tutto di tutti
(Agnese, 2017).
(negativo) Inefficace perché
ci assegnava sempre la stessa valutazione (Anna, 2020).
(negativo) Inefficace perché
non era chiara nelle spiegazioni e non dava una buona motivazione in seguito ad
una valutazione (Margherita, 2020).
Autorevolezza, severità, terrore e lassismo
Altro tema centrale è il rapporto con la disciplina e il
clima di classe. Non si ama né il docente che non sa tenere la disciplina, né
il docente severo. Si apprezza il docente che è autorevole, esigente, che
richiede attenzione, impegno e studio e, contemporaneamente è disponibile.
(positivo) Ricordo con
ammirazione la professoressa di Italiano delle scuole superiori perché
autorevole e non autoritaria. Grazie alla sua grande capacità relazionale, ha permesso a ogni alunno di sentirsi parte
integrante della sua didattica con innumerevoli lezioni rovesciate che ci permettevano di sviluppare un
linguaggio proprio della materia ma anche delle capacità per esprimerci
(Francesca, 2017).
(negativo) La mia insegnante
di greco negli anni del liceo classico aveva instaurato in classe un
"regime del terrore" che aveva creato in aula situazioni spiacevoli
(Elena, 2019).
(negativo) L'insegnante non aveva interesse che la lezione fosse
seguita. Non faceva caso al baccano e proseguiva nel suo lavoro facendo
finta di nulla. Gli studenti durante le sue lezioni avevano un ruolo passivo e forse è proprio per
questo che nessuno aveva rispetto per il suo lavoro. Non si soffermava mai a
capire le difficoltà che di tanto in tanto si presentavano all'interno della
sua classe. L'importante era proseguire per portare a termine il programma
(Sara, 2016).
(positivo) Ci sono diversi
insegnanti che hanno lasciato il segno sia dal punto di vista didattico che
umano. In particolare ricordo la mia professoressa di filosofia al liceo;
quando c'era lei non volava una mosca, ma in realtà lei aveva un cuore d'oro e
una grandissima passione per la sua materia che dimostrava ampiamente nelle sue
spiegazioni cariche di enfasi. Amavo questa sua capacità di essere severa al
punto giusto e pronta a darti il consiglio che cercavi quando ne avevi bisogno;
parlava molto con i suoi alunni e il fatto che capisse al volo i nostri stati
d'animo mi ha sempre colpito e spinto a
interessarmi anche di più alla sua materia (Nicola, 2016).
(positivo) L'insegnate di italiano
che mi ha accompagnato per tutti e cinque gli anni della scuola primaria è,
senz'altro, la figura più importante che io abbia mai avuto la fortuna di
incontrare da questo punto di vista. Lei riusciva a essere molto ferma e severa,
ma allo stesso tempo riusciva a incuriosirci,
a conoscere nuove regole, nuove lettere, a comporre i testi e a leggere. Lei
aveva una passione molto forte per quello che faceva, amava il suo lavoro ed io non potevo fare a meno di appassionarmi
a quello che ci insegnava (Erica, 2016) .
(positivo) Ricordo la
professoressa di italiano delle superiori che nel suo modo severo di insegnare,
valutare e pretendere un alto livello, mi ha dato una formazione, sia dal punto
di vista nozionistico che di metodo, che non mi ha dato nessun’altra (Chiara,
2020).
(positivo) Ho un bel ricordo
della mia insegnante di italiano della scuola primaria perché era sia esigente,
sia coinvolgente: sapeva dosare bene queste due componenti e ci ha dato una
preparazione adeguata (Giulia,2016)
Passione per la materia
La passione per la materia è uno degli elementi che
caratterizzano un buon docente: comunicare la passione e l’interesse per la
materia che si insegna e per il proprio “mestiere” e condividere tale interesse
con gli studenti così da “suscitare emozioni positive” (Marianna, 2016), a
differenza di chi insegnava “controvoglia e come se per lui fosse stato un
peso, piuttosto che un piacere. Poi anche perché spiegavano male senza
suscitare alcun interesse” (Margherita, 2016). Nel bene e nel male, quindi.
(positivo) La mia
professoressa di greco perché spiegando mostrava la propria passione per gli
argomenti trattati. Questo faceva sì che scattasse
in noi la domanda da cui poi parte lo studio, ovvero "Perché questa
cosa è così interessante?" (Lorenza, 2016).
Tra gli insegnanti che ho
avuto alle superiori ne ricordo una in particolare efficace nella sua didattica
perché durante la lezione mi coinvolgeva
molto a livello intellettuale grazie alla passione che metteva nello spiegare
(Rachele, 2017).
(positivo) La incontrai
nell'ultimo anno di liceo (ahimè) e dopo anni con cui ebbi una lotta sanguinosa
con la matematica; con lei e solo con lei riuscì
a prendere il mio primo sei in pagella. Da allora capii che la matematica non è affatto malvagia, né ostile, né
brutta. Dipende solo dal fatto che chi la insegna possa miracolosamente
riuscire a comunicarti fino in fondo
la bellezza a cui ha dedicato gran parte della vita (Veronica, 2017).
(positivo) L'insegnante di
Scienze Umane delle superiori, ha insegnato questa disciplina con tanto impegno
e passione non solo con semplici lezioni frontali, ma anche riuscendo a coinvolgere attivamente tutta la classe
con realizzazioni di mappe durante le lezioni, progetti e laboratori (Giorgia,
2017)
La passione del docente ha efficacia perché motiva, o per lo
meno introduce il dubbio che valga la pena studiare. Non si trasmette la
passione, ma la passione del docente “fa scattare” la motivazione dello
studente e la disposizione allo studio. Nelle frasi precedenti è sempre
presente il soggetto che apprende e sono sottolineati i processi che in lui
attiva il fare del docente: mi coinvolgeva, ha fatto scattare in me.
Conoscenza della disciplina
La conoscenza della disciplina viene vista dagli studenti come
elemento necessario, ma non sufficiente.
(negativo) Ricordo insegnanti
che delle loro discipline sapevano tutti i dettagli, ma non erano in grado di
insegnare o viceversa erano poco preparati e non avevano voglia di insegnare
(Samantha, 2017).
(negativo) La mia maestra di
matematica/inglese della scuola primaria ritengo non abbia adottato una buona
didattica riguardo la seconda disciplina che doveva insegnare, cioè l'inglese.
Questo è dovuto al fatto che lei non era molto preparata in tale disciplina, spesso
doveva andare a controllare il libro o il dizionario perché non ricordava
alcuni termini, e con gli anni ha ridotto notevolmente le ore di inglese
aumentando quella di matematica che lei apprezzava maggiormente come
disciplina. In questo modo ho avuto molte difficoltà in inglese negli anni
delle scuole medie (Federica, 2019).
(positivo) Si, la mia
professoressa di fisica del liceo, si vedeva che era una donna preparata e con
molte conoscenze, ma non era in grado di spiegarle in modo chiaro e senza passare
da un argomento all’altro in due minuti (Irene, 2019).
(negativo) Sicuramente
ricordo in maniera poco positiva il mio prof di matematica delle superiori che
da ingegnere poco motivato all'insegnamento e anche poco portato, aveva una
grande preparazione ma mancava del tutto della capacità di trasmettere tali
capacità (Mariateresa 2016)
(negativo) Ricordo per questo
la mia insegnante di italiano e latino del liceo: aveva poca empatia nei
confronti della classe, poca cura della propria persona, dimostrava frustrazione
nei confronti del proprio lavoro. Sicuramente preparata nelle sue materie, non
è però riuscita a incuriosire la classe (Beatrice, 2019).
(negativo) Sapere e saper
insegnare non sempre coincidono. Ricordo un insegnante delle Superiori che,
ahimè, pur padroneggiando e conoscendo la sua materia, ovvero l'inglese, non
sapeva in alcun modo insegnarla (Marilina, 2019)
(negativo) Pur essendo molto
preparati nella disciplina, si limitavano a trasmettere nozioni, ma non avevano
le capacità di rendere gli alunni competenti (Maria, 2017)
(negativo) Per essere un buon
insegnante non si deve essere solo preparati, ma bisogna amare quello che si fa
(Rita, 2017).
(positivo) Sì, ne ricordo uno
efficace delle medie. L'insegnante, oltre ad essere preparato e bravo a
comunicare passione per la sua materia, ha instaurato con noi un rapporto
basato sul dialogo (Giulia, 2017).
In relazione al rapporto tra docente e disciplina gli
studenti evidenziano tre aspetti: uno prettamente didattico/metodologico
(l'insegnante non sa insegnare), una emotivo/relazionale (non ama il lavoro,
non è empatico, ecc.), un terzo epistemologico (non conosce la disciplina che
deve insegnare, deve guardare nel libro, usa il testo in modo meccanico, ecc.)
Interazione tra gli elementi
Gli elementi precedenti difficilmente viaggiano
indipendentemente gli uni dagli altri: la scarsa motivazione del docente si
riflette su uno scarso impegno ad approfondire le proprie conoscenze
disciplinari, su scarsa cura degli studenti e su metodi poco attenti alla loro
partecipazione. La preparazione e la chiarezza funzionano se poi si ascolta gli
studenti, se si crea un rapporto sereno, se si dà spazio alla loro partecipazione
attiva o alla loro ricostruzione attiva di quanto effettuato.
(positivo) Ricordo il suo metodo
di lavoro molto efficace in quanto essendo molto comunicativa ed espressiva
riusciva a coinvolgerci nell'attività didattica con dedizione; era molto severa
e molto esigente, ma riusciva a gratificarci spronandoci sempre a fare di più.
Inoltre era molto preparata nella sua materia e la trasmetteva con passione.
Era grande la sua disponibilità a chiarimenti e delucidazioni e la sua umanità
(Cinzia, 2016).
(positivo) Ci coinvolgeva
spesso durante la spiegazione e ci dava consigli utili su come acquisire il
nostro metodo di studio. Grazie a lui ho compreso che un docente oltre a essere
preparato e competente, deve saper comunicare, riuscire a trasmettere passione
per la disciplina, catturare l’attenzione dei ragazzi e saper coinvolgere tutta
la classe (Daniela, 2016).
(positivo) La maestra di
matematica della quarta elementare, dalla personalità carismatica, preparata in
materia, ma soprattutto capace di sdrammatizzare con una battuta scherzosa gli
errori commessi. Quando un alunno era assente da scuola durante le sue lezioni,
al rientro, per far recuperare gli argomenti, non andava lei alla lavagna,
piuttosto cercava tra di noi un volontario disposto ad andare in cattedra per
rispiegare la lezione. Ricordo, con un sentimento di gioia misto a nostalgia,
la lezione in cui fui io la docente per un quarto d' ora, impegnata nella
spiegazione delle leve ad un mio compagno di classe. Con tanto di complimenti
da parte dell' insegnante (Cristina, 2016).
(positivo) Penso che una
delle funzioni fondamentali di un insegnante sia quella di essere adeguatamente
preparato. Ma quella principale in assoluto credo sia quella di instaurare un
rapporto di fiducia e stima reciproca con l'alunno, sempre mantenendo l'
"autorità" che deve dimostrare per non confonderlo sul ruolo che un
insegnate deve avere nei confronti dello studente. Cosicché sia da un lato che
dall'altro si avrà un atteggiamento adeguato per iniziare un processo di
insegnamento per uno, e di apprendimento per l'altro (Marta, 2016).
(positivo) Tra gli insegnanti
che ho avuto nel corso di studi un ricordo positivo è legato alla docente di
italiano delle scuole medie la quale, nelle spiegazioni, era solita ricorrere
ad esempi pratici e alle metafore per facilitare la comprensione dei contenuti
in un clima di comunicazione disteso e tranquillo (Serena, 2017).
(negativo) Il primo, pur
spiegando in maniera chiara ed esaustiva, si mostrava troppo preoccupato di
terminare in tempo il programma senza lasciare a noi studenti il tempo
sufficiente per rielaborare e assimilare adeguatamente i contenuti. Il secondo,
dal canto suo, pur essendo preparato nella sua disciplina, risultava poco
organizzato nella distribuzione del lavoro e non sufficientemente capace nel
mantenere la disciplina (Serena, 2017).
Ugualmente apprezzati sono i docenti che utilizzano molte
modalità di lavoro
(positivo) Sicuramente la
tipologia di lezione mista, cioè integrata da spiegazione frontale, visione di
filmati e la possibilità di interagire ai ragazzi (Elisa, 2016).
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