Ricoeur: universale e particolare
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da Ricoeur, Dal testo all'azione, pagina 244
Un volere vuole e si vuole universale, nella negazione di tutti i contenuti; allo stesso tempo vuole questo e non vuole quello; detto diversamente si impegna in un'opera che lo getta nella particolarità; ma non vi si perde del tutto al punto di non poter più riprendere riflessivamente, e cioè universalmente, il senso stesso del suo movimento verso la particolarità. La modalità della volontà di rendersi particolare rimanendo universale rappresenta ciò che costituisce la sua singolarità. La singolarità per conseguenza cessa di essere un modo di essere e di agire ineffabile e incomunicabile: attraverso la sua costituzione dialettica essa finisce per congiungere senso e individualità.
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