Apprendere per acquisizione

[apprendere per]

Laurillard. Insegnamento come scienza della progettazione. 143-163 [alcuni stralci]

Apprendere per acqusizione si attua quando il docente interviene o i media vengono usati per fornire una spiegazione espositiva delle materie di studio. La forma espositiva è senza dubbio marcatamente robusta, in quanto è molto efficiente in termini di dispendio di tempo da parte dall’insegnante e rimane una forma dominante di insegnamento, anche se tipicamente gli studenti non raggiungono tutti i risultati attesi. Dato che l’apprendimento attraverso l’appropriazione gioca un ruolo così fondamentale nell’educazione formale, la domanda è: “come possiamo essere sicuri di utilizzare efficacemente metodi di insegnamento basati sulle presentazioni?”
Sarebbe una strategia ben povera evidenziare esclusivamente un solo aspetto – “l’insegnante spiega un concetto”, che indica il ruolo dell’insegnante nell’apprendimento per appropriazione – perché tale descrizione non illustra cosa gli studenti fanno. Non possiamo evitare l’apprendimento attraverso l’appropriazione. Gli studenti hanno bisogno di apprendere ciò che altri hanno scoperto, di ascoltare modi esperti di pensare e agire, e cosa già è conosciuto nel loro campo.
Come si può supportare l’apprendimento attivo?
Ascoltare, leggere e guardare non sono la stessa cosa che fare. Elicitano una forma rigida e prescrittiva di pensiero, richiedendo all’audience di tenere il passo e seguire il narratore, piuttosto che seguire le proprie idee. Gli insegnanti sono consapevoli di questi limiti e inseriscono domande e discussioni
nelle loro presentazioni in classe, esercizi con modelli di risposta nelle letture, richiedono la partecipazione del gruppo alle dimostrazioni.
Le lezioni accademiche, siano esse presentate in forma parlata, scritta o visuale, creano delle difficoltà negli studenti che cercano di seguire la presentazione. Gli studenti non riescono a distinguere
le caratteristiche salienti dei concetti chiave e orizzontalizzano la struttura del testo, distorcendo in tal modo il significato. Per aiutare a sviluppare le abilità per distinguere la struttura, abbiamo concluso che l’insegnante deve:
1) chiarire la struttura interna del concetto (creare una struttura chiara, suggerendo e organizzando espedienti come intestazioni, grafici, “organizzatori anticipati”, ripetizioni e riassunti);
2) chiarire la struttura interna del testo.
In tal senso “obiettivi chiari, così da comprendere quando vengono raggiunti, feedback intrinsechi significativi, accompagnati da feedback estrinsechi” erano “le stesse caratteristiche che i nostri
corsisti hanno ritenuto necessarie”.
Laurillard parla di creare una "struttura pertinente".
La “struttura pertinente” è un’idea interessante perché offre uno spunto logico all’idea di “allineamento costruttivo”, e suggerisce come il traguardo del discente sia modellato dalla natura del compito e della sua interazione con quest’ultimo. Esso richiama anche l’idea di un “organizzatore anticipato”, che utilizzi i concetti che il discente ha già appreso per costruire un ponte con il nuovo concetto, forse più complesso, come modo per renderlo significativo e rilevante (Ausubel 2000). Anche se la forma precisa dell’organizzatore anticipato potrebbe non essere sempre chiara, il valore dell’organizzatore anticipato è quello di permettere al discente di comparare e contrastare le nuove idee con quello che già conosce (Ausubel 1980). Marton si spinge oltre per supportare meglio l’argomentazione e si focalizza sulla logica interna della struttura concettuale che viene appresa. Marton parla di architettura delle varianti.

La ricerca recente sulla multi-modalità afferma l’importanza di guardare oltre il linguaggio per riconoscere “le nuove configurazioni e i nuovi generi multimodali (sia nei media digitali che in quelli cartacei) significativi per la creatività e per l’apprendimento” (Jewitt 2008). Un’analisi multimodale dimostra che le offerte e i vincoli di una presentazione multimediale possono variare “in base a come
le persone strategicamente mixano i media e i modi per realizzare concrete azioni sociali” (Jones 2009). Pertanto il mezzo non determina la forma di apprendimento. È l’insegnante che lo fa, utilizzandolo per trasmettere cosa deve essere fatto e cosa deve essere appreso (Jewitt 2008).

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