Progettazioni: mettere in ordine degli eventi
[Progettazione come azione simulata]
"Salve professore sono Margherita Mantini e devo progettare una lezione in una classe prima. La mia tutor mi ha detto che nel giorno in cui volevo fare lezione io pensava di presentare ai bambini un testo molto breve attraverso delle immagini, messe in disordine. Il compito dei bambini sarà quello di ricostruire correttamente l'ordine delle sequenze per dare un "senso" alla storia. I bambini solitamente non sono abituati a fare una discussione iniziale in cui emergono i loro dubbi ma la tutor ha detto che se voglio provarci posso farlo. Quindi pensavo di iniziare la lezione con una piccola discussione per cercare di far emergere il conflitto: ho pensato possa essere, anche da come ha detto la mia tutor, che i bambini pensano che nel raccontare una storia o un avvenimento non bisogna seguire un ordine ben preciso. Successivamente spiegherei loro in modo molto semplice e breve quanto sia importante invece questo aspetto perché permette a chi ascolta di capire cosa è successo prima e cosa è successo dopo, mentre chi parla riesce in questo modo a crearsi una sorta di "schema" lineare su quel che è successo. Pensavo poi di proporre l'attività che mi ha detto la tutor, ovvero invento una storia breve e la raffiguro attraverso delle immagini così che loro la debbano sia descrivere attraverso le immagini stesse che poi mettere in ordine. Infine proporrei una piccola prova dove hanno una serie di immagini e sotto devono scrivere le paroline "prima, dopo, durante".
Volevo sapere se secondo lei il conflitto è appropriato (io avevo pensato anche a "i bambini hanno difficoltà a comprendere come tra due eventi ci possa essere un nesso di causa ed effetto e per questo vanno messi in successione" come conflitto di secondo livello).
Inoltre volevo sapere anche se secondo lei strutturato in questo modo va bene anche al fine di fare emergere il conflitto e se, come pensavo, rispecchia bene o male il pattern B. Non riesco purtroppo ad inserire molte riflessioni o discussioni perché vedendo il modo di lavorare della mia tutor non sono abituati a lavorare in questo modo e ho paura di metterli in difficoltà"
[risposta]
Come dici, mettere in ordine degli eventi non è una cosa ovvia, come uno potrebbe credere. Vi è un ordine logico, ma anche un ordine emotivo (ricordo in funzione di quello che ho vissuto o di come le cose mi sarebbero piaciute). Pensate solo alla valutazione del tempo psicologico per cui la durata degli eventi dipende a prima vista dal nostro stato d'animo e intersse. Inoltre mettere in ordine significa anche allineare eventi che avvengono contemporaneamente (mi alzo quando il sole è già alto e vado a dormire quando è buio, quando ritorna un mio genitare dal lavoro, ecc.). Quindi il primo conflitto è non fidarsi del solo ricordo e delle influenze psicologiche ed emotive, ma trovare nella logica il criterio per mettere in successione degli eventi (non è possibile che prima esco di casa e poi mi vesto [chiaramente questo è un eccesso]). Vi è anche la possibilità di introdurre la relazione tra causa ed effetto, ma non sempre è così stringente. Due eventi possono essere in successione anche se l'uno non è la causa dell'altro. Dire faccio colazione e poi esco di casa non signficva dire che esco PERCHE' ho fatto colazione, ma solo che esco DOPO aver fatto colazione (e in effetti potrei fare colazione al bar dopo essere uscito).
Una nota: la successione logica e la valutazione dei tempi oggettivi è spesso diversa da quella psicologica ed emotiva. Questo non signfica che una è vera e l'altra è falsa, che una è valida e l'altra assurda. E spesso è importante percepirle entrambe e proprio la diversità permette di valorizzare le emozioni nel senso di farle emergere. Se un evento che dura 10 minuti mi è sembrato lunghissimo devo capire perchè.
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