Progettazione: la respirazione

[Progettazione come azione simulata]

[Progettazioni]

Sto svolgendo il tirocinio in una classe V primaria e la lezione che farò sarà sull’apparato respiratorio. Mi sono confrontata sia con la mia tutor del tirocinio indiretto, che con la maestra che mi sta seguendo a scuola, ma ancora abbiamo dei dubbi sulle misconoscenze che potrebbero avere gli alunni sull’argomento ed anche sulla modalità in cui essi potrebbero emergere.

La docente della classe mi ha proposto questo conflitto: I bambini pensano che la respirazione avvenga solo quando se ne accorgono (ad esempio quando corrono riesco a percepirla), quindi non la vedono come atto sia volontario che involontario. In realtà poi, riflettendoci, ci siamo accorte potrebbe non essere una reale conoscenza ingenua dei bambini, poiché potrebbero sapere che la respirazione è un’azione che avviene sempre. Invece, io stavo pensando che potrebbe essere conflitto, ma forse lo abbiamo posto nella maniera sbagliata… non saprei …

Inoltre avevo pensato ad altri due conflitti:

 ⁃ I bambini pensano che la respirazione avvenga solo attraverso il naso (però non so se sia adatta ad una classe quinta)

 ⁃ I bambini pensano che i polmoni non compiano alcun movimento. Questo, secondo me, potrebbe essere un secondo conflitto, ma non il principale.

Iniziando la scheda di simulazione avevo pensato di articolare la fase di problematizzazione per far emergere il primo conflitto (I bambini pensano che la respirazione avvenga solo quando se ne accorgono, quindi non la vedono come atto sia volontario che involontario) in questo modo:

La docente trasmette alla lavagna Lim alcune slide che guideranno la lezione del giorno e propone una discussione di classe. Nella prima slide i bambini leggono “Facciamo un gioco: Riuscite a stare fermi?”, quindi la docente dice alla classe “Proviamo a stare fermi, immobili”, poi ripete “Vi ho detto fermi, fermissimi, come bloccati!”, poi chiede alla classe “ma riuscite a stare fermi, senza fare nulla?”, quindi gli alunni potrebbero rispondere che non stanno facendo nulla, sono fermi e più fermi di così non riescono. A questo punto, la docente chiede “siete sicuri che in questo momento il vostro corpo non sta facendo alcun movimento?” ed i bambini cercano di stare ancora più fermi, anche con gli occhi. Quindi, l’insegnate chiede loro “Secondo voi, ora il nostro corpo è completamente bloccato? Non sta svolgendo alcuna azione?” Alla risposta affermativa dei bambini la docente propone loro di mettere una mano davanti al naso ed un’altra sulla pancia, poi richiede loro di stare fermi e ripropone la situazione iniziale: “Allora riproviamo a stare fermi, come bloccati, il nostro corpo ci riesce?” a questo punto i bambini percepiscono con le loro mani il respiro e alcuni movimenti della loro pancia. La docente chiede loro “quindi, cosa stiamo facendo?” ed i bambini rispondono che stanno respirando e provano a smettere, ma la docente chiede loro “Secondo voi, riuscireste a bloccare il vostro respiro per più di 1 ora?” (Non so se questo possa essere un terzo conflitto oppure evito) ed i bambini si rendono conto che in realtà non è possibile, perché poi qualcosa li spinge a respirare.

Poi, compare alla Lim una nuova domanda: “Descrivetemi alcune situazioni in cui respiriamo” ... non so se mettere questa domanda per far emergere ancora di più il conflitto secondo cui i bambini pensano che respirano solo quando lo fanno in modo controllato, oppure dovrei pensarne un’altra. Ed allo stesso tempo non so se questo potrebbe essere un modello operativo giusto per far emergere il conflitto.

[commento]

"Il corpo lavora e io non me ne accorgo". E' un bellissimo tema che potrebbe portare anche - se la tua insegnante accogliente lo ritiene corretto - a lavorare sul controllo della respirazione, sul sentire in silenzio la propria respirazione e il proprio battito. Pensa ad esempio a esercizi Joga anche se questo esula dal tuo lavoro. Ad esempio potresti anche oltre ad analizzare da video o immagini gli organi della respirazione lavorare sul diaframma, far percepire loro il proprio diaframma, controllarlo. La fase iniziale è molto interessante, mentre eliminerei la seconda domanda.

Quindi bene una prima parte con quelle domande e poi la presa di coscienza di quello che avviene, dei movimenti e del diaframma (il nucleo potrebbe essere: percezione del sé). Puoi fare respirare solo con la parte alta dei polmoni e poi solo con quella bassa.

Poi mentre sviluppi il percorso potrebbero emergere altri conflitti. Quello che dici (i polmoni non compiono alcun movimento) va approfondito in quanto essi sono come una spugna che si espande e si contrae ma non per propria volontà-non ha apparato muscolare, ma perchè connessa al diaframma e ad altri muscoli. Un'altra idea è che credono che esofago e trachea siano la stessa cosa e su questo puoi far vedere un modellino o un'immagine, ma anche ricordare cosa succede quando qualcosa è andato "a traverso". Mentre lavori ti accorgi dalle domande quali altri conflitti hanno.


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