Esempi di processi in compiti elaborati dagli studenti
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Riporto i compiti di alcune studentesse.
1. Il conflitto da superare è che l'aria non ha volume e peso.Dopo una discussione, emerge che i bambini pensano che l'aria non abbia volume e peso in quanto non la vedono e non la possono toccare, mentre il sapere sapiente ci dice che l'aria ha un suo peso e non ha volume proprio in quanto assume il volume del recipiente che la contiene. La docente pertanto per far emergere il conflitto si serve di una bottiglietta d'acqua vuota (mediatore attivo legato all'esperienza diretta). Chiudendola con il tappo, chiederà agli alunni il motivo per il quale facendo pressione, questa non si modificherà. La docente quindi avvia una discussione.
Processi: riflessione, ricostruzione e rielaborazione verbale.
Sicuramente buono il percorso. Sui processi: i processi che incidono sulla problematizzazione sono sicuramente la ricostruzione verbale dell'accaduto, ma prima abbiamo una manipolazione: i bambini premono sulla bottiglia ed essa non si comprime. Avrei fatto fare anche l'esperienza con tappo aperto e ricordato che le ruote della bicicletta sono piene d'aria. In questo caso poi il mediatore è attivo e si comprende che è tale mediatore che incide sulla problematizzazione e sulla acquisizione di consapevolezza.(a proposito: quanto pensate pesi un palloncino gonfio più di un palloncino sgonfio e quanto sensibile deve essere la bilancia? In D2 l'approfondimento potrebbe essere quello di comprendere quanto pesa l'aria e introdurre il concetto di pressione. Ulteriore domanda: pesa più una bottiglia aperta o la stessa bottiglia schiacciata?)
Processi attivati :osservare ( processo in interazione), ascoltare docente e gli altri studenti ,riflettere per formulare formulare una propria idea , confrontare le risposte dei compagni, essere partecipe di un dibattito, manipolare la bottiglia (esercitando una leggera pressione)
RispondiEliminaRitengo però che il dispositivo 1 non sia del tutto adeguato, fa emergere il fatto che l'aria non ha un volume proprio (in quanto assume il volume del recipiente che la contiene, all'interno della bottiglia) ma non il fatto che l'aria ha un suo peso. L'insegnante avrebbe potuto inserire una bilancia ( con un adeguato livello di sensibilità) mostrare agli alunni che cosa succede se cerco di schiacciare una bottiglia di plastica senza tappo e cosa succede se invece la chiudo con il tappo e ripeto il processo. Successivamente avrei pesato la bottiglia di plastica aperta e la bottiglia di plastica con il tappo. (se necessario anche il tappo singolarmente , poiché qualche alunno potrebbe pensare che il peso delle due bottiglie cambi in relazione al tappo). In questo modo lo studente prende consapevolezza del conflitto ( i bambini pensano che l'aria non abbia volume e peso).
Domanda: il dispositivo 1 è corretto anche se lo studente prende consapevolezza solo di una parte del conflitto ( in questo caso solo del volume dell'aria)?
Petrini Chiara 98404
Sicuramente il volume e il peso sono due carattersitiche, ma il conflitto è che l'aria non sia materia (e quindi non ha nè peso, nè volume). E' bene fare entrambi gli esperimenti ma anche uno dei due è efficace.
EliminaCredo che l’idea di utilizzare la bottiglietta d’acqua come mediatore per far prendere consapevolezza del conflitto sia buona anche se questa si limita a mostrare ai bambini una sola evidenza (ovvero che se la bottiglia è piena d’aria, essa non si modifica nel caso in cui vi venga applicata pressione) e non richiede molto la partecipazione attiva dei bambini. Essi infatti sono chiamati soltanto ad osservare l’esperimento svolto dal docente e quindi mi viene il dubbio riguardo a se la bottiglietta potrebbe anche essere inserita nella categoria dei mediatori iconici.
RispondiEliminaTra i processi rilevanti al fine di far prendere consapevolezza ai bambini del conflitto, inserirei sicuramente anche l’osservazione dato che è il principale processo attivato nei bambini durante l’attuazione del dispositivo 1 proposto.
Per quanti riguarda le domande tra parentesi, credo che il peso di un palloncino sgonfio si aggiri intorno ai 9/10 grammi e ovviamente quello gonfio avrà un peso leggermente superiore. Proprio perché questa differenza è minima, secondo me servirebbe una bilancia con una sensibilità notevole. Ritengo però che una possibile alternativa valida sia quella di creare una bilancia in classe, magari con l’ausilio di uno stecchino abbastanza lungo, una corda con cui poter legare lo stecchino nel suo centro e appenderlo in un punto della classe e poi legare rispettivamente alle due estremità dello stecchino il palloncino sgonfio e quello gonfio così che i bambini possano vedere con i loro occhi l’inclinazione dello stecchino e non si deve necessariamente ricorrere a misurazioni numeriche precise o a strumenti maggiormente sensibili. Chiaramente l’inclinazione dello stecchino non sarà eccessivamente evidente ma credo che, se osservata con attenzione, essa possa essere comunque ben visibile.
Valentina Lambertucci 97983
Ho ripensato a quanto secondo me possa pesare un palloncino sgonfio e credo che il suo peso possa essere circa di 2/3 grammi.
EliminaValentina dice: "quindi mi viene il dubbio riguardo a se la bottiglietta potrebbe anche essere inserita nella categoria dei mediatori iconici": no, è attivo in quanto ho a che fare con una bottiglietta e dell'aria e non con un'immagine o un video di una bottiglietta. Che poi la tocchi io o veda toccarla dal docente, poco conto: vedo quello che succede e percepisco direttamente.
EliminaPersonalmente ritengo tale esperienza valida per far emergere il conflitto secondo cui l'aria non ha un volume, ma sostengo anche che con questa attività non si vada a lavorare sulla seconda parte del conflitto, ovvero quella per cui l'aria ha anche un peso. Per far emergere questo secondo conflitto si potrebbe, anche come suggerito da lei professore, far svolgere ai bambini un esperimento utilizzando un palloncino gonfio e uno sgonfio e misurare il loro peso tramite una bilancia, per poi confrontare i risultati e verificare che il palloncino gonfio, contenente aria, pesa di più. Rispondendo al suo quesito, credo che un palloncino gonfio pesi all'incirca 3-4 grammi, mentre lo stesso palloncino gonfiato (ovviamente in relazione a quanto lo si è gonfiato) ne possa pesare su per giù 6-7. Se però non si dispone di una bilancia abbastanza precisa, in quanto secondo me per effettuare questo esperimento è necessaria una bilancia dalla sensibilità circa di 0,1 grammi, si può comunque realizzarne una in modo autonomo, fornendosi di una gruccia e legando i due palloncini uno per estremità. In questo modo si simulerà l'attività di una bilancia a due bracci e gli alunni potranno verificare immediatamente il peso maggiore del palloncino gonfio, in quanto la nostra bilancia penderà verso esso.
RispondiEliminaPer quanto riguarda invece i processi ritengo che quelli inseriti dalla collega siano corretti di base, ma forse poco precisi. Infatti rimuoverei la riflessione perché la stessa rielaborazione verbale presuppone riflessione. Inoltre ritengo che l'esperienza ideata dalla collega debba essere fatta sperimentare ai bambini, i quali devono avere la possibilità di manipolare in prima persona la bottiglia, anche ai fini di un apprendimento per pratica che stimoli il loro coinvolgimento. Dunque nel caso in cui vi sia anche la manipolazione, essa va inserita nei processi. Infine concordo con lei, professore, nel far ripetere la stessa esperienza ma con il tappo aperto perché in questo modo i bambini vedrebbero e dunque sperimenterebbero in prima persona la differenza tra le due situazioni, riflettendo così meglio sul concetto del volume occupato dall'aria e dunque facendo emergere in modo netto il conflitto.
Elisa Gigli 97869
Il mediatore è attivo e i processi attivati sono differenti: la manipolazione va sicuramente messa. Facilitare la percezione che l'aria sia "materia" può essere fatto come detto vedendo che la bottiglia chiusa non si comprime, aperta invece si comprime e quando si comprime sento l'aria uscire dall'imboccatura.
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