Esempi e dubbbi sui mediatori proposti da studenti

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In questa pagina raccolgo vostre richieste che ritengo interessanti sull'analisi dei mediatori.

Intervento 1 numeri e artefatti - seconda primaria
Intervento 2 apparato respiratorio
Intervento 3 influenza
Intervento 4 uso del dizionario
Intervento 5 scheda per interpretazione testo letto
Intervento 6 sottrazione - classe prima
Intervento 7 lettere - classe prima

Intervento 1

Studentessa: Buonasera professore, mi scusi per il disturb
o le scrivo per un dubbio che mi è venuto durante l’esecuzione della consegna per tirocinio. Durante la lezione che ho osservato la docente ha presentato i numeri da 70 a 80 utilizzando tre strumenti differenti: il contafacile, l’abaco e l’armadio del 100.
Sono certa che l’armadio del 100 sia un mediatore attivo, perché i bambini dovevano rappresentare i numeri muovendo le caselle dello strumento.
Invece l’abaco ed il contafacile sono stati utilizzati dalla maestra, mentre i bambini contavano in coro. Sono indecisa sul tipo di mediatore, in questo caso si può parlare di mediatore iconico perché gli strumenti rappresentano l’oggetto di studio? Oppure il mediatore iconico fa riferimento esclusivamente alla rappresentazione grafica ? Potrebbe forse essere un mediatore analogico , che appartiene quindi alla prima categoria, un’analogia che punta alla rappresentazione ,in quanto quanto gli strumenti rappresentano la realtà cui ci si riferisce?

PGR: Cosa è che aiuta i bambini a fornire la risposta con l'abaco?

Studentessa: La maestra muove i cerchietti dell’abaco mentre i bambini contano in coro, associando il numero alle pedine.

PGR: Quindi cosa attiva gli alunni: un oggetto, una rappresentazione di un oggetto, la simulazione di un oggetto o la descrizione a parole dell'oggetto?

StudentessaForse l’oggetto professore, perché grazie all’osservazione dello strumento comprendono il significato della nuova decina che non conoscono, associando il numero alla quantità rappresentata nel caso dell’abaco dalle pedine e nel caso del contafacile dai dadini. Il mediatore è attivo quindi professore? Come l’esempio che ci aveva fatto della statua? Se noi osserviamo un quadro per studiarlo, il mediatore è attivo. Se invece dovessimo osservare un quadro per quelo che rappreenta il quadro sarebbe un mediatore iconico perché è una semplice rappresentazione.

PGR: Ti sei data la risposta, mediatore attivo. L'oggetto è il dado/cerchietto ovvero una sua proprietà, la quantità.

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Intervento 2

Studentessa: Completando la scheda sull’osservazione, attuata durante il tirocinio, mi sono resa conto di un particolare. La lezione era sull’apparato respiratorio e durante la fase del corpo c’è stata dapprima una fase di manipolazione e costruzione dell’artefatto (costruzione del modellino della gabbia toracica assemblando le varie parti), una simulazione muovendo nelle stesse dei meccanismi di inspirazione ed espirazione ed al contempo una riflessione sulle varie parti del modellino che costituiscono i vari organi. In questo caso, sarebbe utile inserire “mediatore attivo" nella fase di manipolazione e costruzione, “mediatore analogico" nella fase di simulazione e “mediatore simbolico" nella fase di riflessione a voce alta sulle varie parti del modellino guidata dall’ insegnante? Oppure posso accorpare il tutto mettendo “mediatore analogico “?
Ovviamente, nell’esplicitazione dei diversi mediatori inserirei una giustificazione, è solo che mi sono resa conto che uno stesso artefatto in questo caso attiva diversi processi, quindi avevo pensato a questa suddivisione.
Mio intervento: Anche in questo caso il mediatore è unico, prima costruito, poi animato, poi al centro del dibattito. Il mediatore è unico e proviamo a capire come opera: è attivo, è una rappresentazione, è un'analogia, è un testo (descrittivo)? Sicuramente non è un testo, nè è attivo (non lavoro con l'apparato respiratorio di una persona o di un essere vivente). Può venire il dubbio se sia una rappresentazione o una analogia: io in questo caso protendo per la seconda. E' un "come se fosse" tanto che poi lo utilizzo per la simulazione. Quindo è un mediatore analogico, sicuramente caldo (chiede una partecipazione fisica e corporea allo studente, un'immersione nel processo).
Poi possiamo distinguere i processi che il mediatore permette di avviare: un processo è la costruzione, un altro la simulazione e un altro ancora la discussione della simulazione. Ma il tutto è attivato da un solo mediatore: il modellino.
Studentessa: Ho ben capito che non è necessario [io direi: non corretto] inserire la mediazione attiva nel momento in cui il bambino costruisce il modellino, perché non fa esperienza pratica con un vero e proprio apparato respiratorio, semplicemente sta assemblando le varie parti [aggiungo: di un modellino]. Il dubbio che però continuo ad avere: è sbagliato quindi dire che il mediatore diventa simbolico nel momento in cui si attua una riflessione sullo stesso? Perché basta dire che il mediatore è analogico, ma attiva diversi processi : prima di immersione e poi di distanziamento, quindi probabilmente potrei dire che sia un mediatore caldo freddo.
PGR: Il mediatore è uno e attiva più processi. Nella prima fase sicuramente caldi e sono quelli i fondamnetali, poi la riflessione. In questo secondo caso non è un nuovo mediatore, ma un processo finale sulle attività svolte.

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Intervento 3

Studentessa: Nell'ultima gam il suo commento è stato:" D2: non presente processo della simulazione"
Nel D1 il mio pensiero è stato far rendere i bambini consapevoli del conflitto attraverso un ragionamento con l'insegnante. Cioè Maestra chiede:"avete mai avuto l'influenza?" i bambini :sì. M:"Avete mai avuto l'influenza a gennaio?" Bambini:"Sì" ; M:"a febbraio?" L: "io sì", D:" io mi ammalo sempre a Natale perché e' freddissimo!" poi la maestra destabilizza un attimino i bambini, quando afferma di aver avuto l influenza ad agosto. Qui i bambini capiscono che qualcosa non va e che quindi quello che pensano non é giusto ed é qui, che per risolvere il conflitto dei bambini.
Nel dispositivo 2 propongo l'uso di brillantini che alcuni alunni si mettono nelle mani. Poi i bambini si danno la mano e alla fine si vede che i brillantini sono nelle mani di tutti.
PGR:  Nel lavoro con i brillantini: che mediatore usa e che processo attiva? (non precisato nel lavoro)
Studentessa: Con l'attività dei brillantini utilizzo un mediatore attivo (in quanto si ricorre all'esperienza diretta), ma anche analogico (basato su dinamiche di gioco e quindi simulazione) e di conseguenza i processi attivati sono quelli di simulazione oltre che di rielaborazione del proprio sapere e confronto con i compagni e la docente; giusto?
Docente: No, non è un mediatore attivo in quanto non è un'esperienza diretta con i virus, ma analogico, tanto che avevo precisato, come eroore, che non è presente il processo "simulazione". I brillantini non sono i virus, ma è come se fossero virus e l'attività simula come si diffondono i virus. E' un mediatore analogico.

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Intervento 4

Studentessa: Un dubbio. Può un mediatore essere attivo per alcuni studenti e simbolico per altri?
Contesto: in classe alcuni studenti prendono il proprio dizionario e leggono la definizione richiesta (in questo caso il dizionario è un mediatore attivo perché attraverso l’azione della ricerca e della lettura gli studenti apprendono). Per altri invece (chi non ha il dizionario) il mediatore è la lettura della definizione e la sua scrittura alla lavagna (simbolico).
Le scrivo perché non so se mi sto complicando le cose da sola e in realtà la definizione letta e scritta è un mediatore simbolico in ogni caso.
PGR: Per tutti simbolico. Sia se scritto nel dizionario, sia e scritto alla lavagna (come scritto) è simbolico.
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Intervento 5

Studentessa: La situazione è la seguente: la maestra consegna ai bambini due schede, scheda n.1 brano da leggere; scheda n.2 vignette “riordinare in sequenza corretta”.
Nel momento in cui indico i mediatori affermo che scheda n. 1 è un simbolico freddo perché quello che deve fare il bambino è solo leggere e quindi l’importanza è data dal linguaggio scritto e scheda n. 2 è iconico freddo perché i bambini osservano attentamente le vignette.
Però poi con una riflessione più attenta mi sono posta una domanda: la scheda n.1 in un secondo momento forse si trasforma in mediatore attivo caldo?
Spiego perché mi sono posta questo dubbio: in un primo momento sono abbastanza sicura che scheda n.1 sia simbolico freddo perché il bambino legge ma quando il bambino riordina le sequenze in scheda n. 2 riprende la scheda n.1 e la rilegge, la sottolinea, cerca di capire quali sono le parole chiave e così via per poter risolvere il lavoro in scheda n.2.
Allora il mio ragionamento è: a questo punto il mediatore si trasforma in attivo perché il bambino manipola la scheda, manipola il sapere scritto lì , la scheda attiva molto di più il bambino rispetto a quando legge solo la scheda in un primo momento.
PGR: La situazione descritta è interessante e mi ha fatto riflettere. Sul mediatore 1 non ci sono problemi. E' il due a creare problemi. Molto dipende anche dalle attività proposte e comprendere cosa siano quelle immagini. Se intendo quelle immagini come rappresentazioni di vissuti da cui partire per costruire la narrazione, ovvero se mi trovassi nella sitazione di leggere le immagini come se leggessi un testo per costruire un testo, il mediatore è facilmente individuabile: iconico. Lavoro con la rappresentazione di vissuti da cui parto per elaborare la sequenza. Nel caso descritto, e anche un po' forzando, la situazione è in parte diversa, se ho ben capito. La narrazione è data dal testo da leggere (med. 1) ed è quello che interviene/media sul/il processo "comprendere una storia", sicuramente freddo. Le immagini intervengono sul secondo processo, sulla produzione testuale e reificano, danno corpo, ai frammenti di testo prodotti e alla sequenza da realizzare. Gli studenti hanno compreso la storia leggendo e ora debbono ricomporla. La singola immagine non rappresenta un vissuto, ma è un blocco di testo che prende corpo. Il processo "produzione testuale" diviene un assemblaggio senso-motorio di blocchi, ciascuno dei quali è una "frase-vignetta", come se componessi il testo manipolando i blocchi-immagine mettendo gli stessi uno a fianco dell'altro, come se il processo "costruire un testo" prendesse corpo e si trasformasse in un'attività senso-motoria. Nella cultura attuale del post-digitale molti processi cognitivi prendono forma e divengono anche processi senso-motori in modalità più esplicite che in tempi precedenti. Da sempre costruire un testo - in particolare descrittivo - ha richiesto di organizzare mentalmente delle sequenze-vignette, ma era un processo mentale (anche se simulavamo mentalmente le azioni). Oggi sono sempre più frequenti manipolazioni. 
In sintesi: il secondo mediatore potrebbe essere visto come attivo-caldo. Quello che maggiormente dovrebbe farvi riflettere - leggendo la proposta della vostra collega - sono i processi attivati nella produzione testuale e l'importanza - avendo a che fare con degli aluni sotto ai dieci anni - di favorire l'uso di attività senso-motorie nella produzione testuale. Esse permettono di costruire fisicamente il testo manipolando dei blocchi (immagini, frasi). In realtà è quello che facciamo tutti noi, anche adulti, sempre più nel digitale quando usiamo il copia e incolla, quando i nsotri appunti sono iconico-simbolico (con blocchi, connessi da linee e da frecce); sono mappe più che testi lineari. In altri termini è la riflessione sulla testualità e su come insegnarla al centro della osservazione proposta.

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Intervento 6

Studentessa: Ho osservato una lezione di matematica sulla sottrazione. La docente per spiegare meglio la sottrazione ai bambini, ha preso un pacchetto di caramelle di uno studente (contenente 6 caramelle, la busta era di plastica trasparente quindi i bambini vedevano il numero delle caramelle). La docente ne estrae due e chiede alla classe quante ne rimangono e i bambini dicono il numero esatto. Non riesco a capire di che tipo di mediatore si tratti. Ero indecisa tra mediatore simbolico, in quanto la maestra spiega tramite questo esempio [non vi sono mediatori nei quali non si usi muinimamente il linguaggio, nota del prof], oppure iconico perché i bambini vedono solo ciò che fa la maestra, ma non lo fanno loro in prima persona con le proprie mani. Secondo lei quale mediatore è più appropriato in questa situazione? 
PGR: ATTIVO! Il mediatore è il sacchetto con le caramelle ed è lì, davanti agli studenti e opera direttamente passando da una quantità (6 caramelle) all'altr (4 caramelle). I bambini vedono e si rapportano al mediatore e ne prendono atto fisicamente (vedendola). Ripeto: dovete guardare sempre quale è l'oggetto mediatore. In questo caso non sono nè le parole della docente che accompagna, né una rappresentazione del concetto.

PGR: Approfitto per un'osservazione. Per fare una somma tra numeri piccoli posso usare un mediatore attivo (prende 3 dadi e 2 dadi, li metto insieme e conto quanti dadi ottengo), oppure una procedura simbolica (3+2). Le due procedure richeidono progetti diversi. Nella prima è coinvolto il corpo, nella seconda il riferimento con oggetti si perde e diviene una semplice relazione di carattere procedurale.

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Intervento 7

Studentessa: Sto ricontrollando scheda di osservazione e cubo da consegnare per il tirocinio! Ho delle perplessità con i mediatori!
Il primo caso: i bambini leggono una scheda contente sillabe e sillabe inverse. Ho messo mediatore simbolico.
PGR: ok  
Studentessa: Poi però un bambino con difficoltà viene supportato è accompagnato nella scansione di tutti fonemi presenti quindi ad esempio nella parola sei, s-e-i! Qui si parla sempre di mediatore simbolico? 
PGR: Si
Studentessa: Inoltre nel guidare il bambino l’insegnante propone i gesti dell’alfabeto muto e chiede al bambino di fare con le proprie mani questa gestualità in associazione al singolo fonema vocalico. Qui ho un dubbio se ATTIVO o ANALOGICO sono più predisposta nel secondo in quanto viene ricreato con il corpo il grafema e non manipolato lo stesso (come può succedere ad esempio se il b. utilizzasse delle lettere in plastica e le giostrasse per creare delle parole) 
PGR: Anche io sono incerto tra i due. Anche se la distinzione non è abissale. Il corpo è la lettera, l'alfabeto muto è la lettera. 
Studentessa: Il secondo caso: alcuni bambini fanno un’attività davanti al gruppo classe in cui tengono in mano dei cartoncini raffiguranti delle lettere (med. Simbolico). L’insegnante chiede ad un b. con la vocale di avvicinarsi a quello con la consonante. Questo io credo sia un mediatore ma fatico davvero ad inquadrarlo. Analogico? Perché simula ciò che accade quando componiamo una sillaba?
PGR: Non semplice. Ci provo. Simbolico se penso alle singole lettere, attivo se penso alle parole. Forse dovremmo pensare a come il mediatore agisce sul bambino. Lo costringe a identificarsi con le lettere che tarsposrta e a reificare con il corpo la parola, per cui forse più convincente attivo.
Studentessa: Infine l’insegnante canta una canzone “balliamo il boggie boggie col dito sulla testa scambiamoci di posto…” questa canzone poi cantata anche dai bambini può essere un med. simbolico?
PGR: ma cosa sta mediando? quali apprendimenti? La mediazione è sempre tra un sapere e l'alunno. Non ho info sufficienti. Potrebbe essere solo una fase di recupero energie.
Studentessa: Terzo caso: i bambini devono mentalizzare, ricercare ed esporre a voce alta alla classe alcune parole che iniziano con le sillabe inverse trattate (AS,ES,…) qui è sbagliato ipotizzare un MEDIATORE ATTIVO? 
PGR: simbolico

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Commenti

  1. Intanto ringrazio per aver inserito queste richieste delle colleghe studentesse, in particolare quella sulla riflessione in merito al mediatore attivo.
    Al riguardo, per verificare che io abbia compreso, riprongongo la questione: il mediatore attivo è tale non solo se gli alunni manipolano direttamente l'oggetto, ma anche se osservano la manipolazione fatta dall'insegnante intervenendo come se loro stessi lo stessero manipolando direttamente, giusto?
    Invece nel secondo quesito: la costruzione dell'artefatto per effettuare la simulazione dell'apparato respiratorio implica che l'insegnante proponga l'attività lavorando sull'analogia del modellino con l'apparato respiratorio umano ed è per questo motivo un mediatore analogico, invece, per quanto riguarda l'attività proposta, emorgono più processi cognitivi rintracciabili nei vari steps dell'attività stessa, giusto?

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    1. Un mediatore è attivo se permette allo studnete di prendere contatto (con uno dei sensi: tatto, vista, ecc.) del problema/concetto che sta affrontando. Quindi se in classe vedo un palloncino o lo tocco per capire che l'aria pesa è la stessa cosa. Ugualmente se vedessi un leone nello zoo (anche se non lo toccassi) sarebbe un mediatore attivo; se lo vedessi in un video sarebbe iconico.

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  2. Ritengo molto utile leggere le riflessioni delle altre colleghe. In riferimento all’intervento 4: il mediatore può essere attivo solo per una parte della classe? anche se non é quello il caso?
    es: la docente riproduce la linea dei numeri con dei cerchi e solo alcuni studenti riproducono con il corpo saltando il risultato dell’operazione.
    Petrini Chiara

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