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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Rabardel

Ritorna alla pagina di: Il corpo e la macchina Brani tratti da Rabardel (1995) Les hommes et le technologie « les artefacts existent dans l'activité et sont constamment transformés par l'activité, ils ne doivent pas être analysés en tant que choses, mais comme médiateurs de l'usage » 26 L'introduction de l’artefact ne change pas seulement les aspects opérationnels, mais aussi tous les autres aspects de la pratique. C’est pourquoi ce sont les processus d'utilisation qui doivent constituer un objet de recherche central et non l'artefact lui-même. 27 Le concept de computabilité a remplacé celui de signification 36 La relation entre la machine, l’ordinateur et l’homme tend à devenir, comme l’ont souligné de nombreux auteurs, une relation de coopération, de collaboration (Woods 1986, Woods, Roth, & Bennet 1990, Bainbridge 1991).39 La position intermédiaire de l’instrument en fait un médiateur des relations entre le sujet et l’objet. Il constitue un univers inter

Agency

Ritorna alla pagina di: Il corpo e la macchina "Il sociologo Antony Giddens, alla fine degli anni ’80, fu il primo a diffondere il termine agency con il suo Central Problems in Social Theory (1979), assieme a sociologi ed antropologi quali Pierre Bourdieu e Marshall Sahlins. L’analisi di Giddens e degli altri studiosi mirava appunto ad approfondire i nessi tra l’agire individuale e la struttura sociale, individuando le due dimensioni come reciprocamente costitutive. Sherry Ortner (1996) definì questo programma di studi “Teoria della pratica” (Aiello e Sibilio, 2018). Oggi l’agency più che “un portato ontologico degli individui [è] ciò che emerge nella relazione tra agenti” (Santi, 2018), va vista in una prospettiva eco-logica (Emirbayer & Mische, 1998) “come fattore del più ampio sistema di relazioni”  (Aiello, 2018). Sul signficato attuale del termine agency, si veda Laura M. Ahearn (2002) e Aiello P. e Sibilio M. (2018). "Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ann

Ripetibile

[ Progettazione come azione simulata ]  Ritorna alla pagina di: Il corpo e la macchina Ripetibile all'infinito è l'esperimento galileiano. Per calcolare il periodo di un pendolo posso ripetere all'mille volte l'esperimento e avere gli stessi risultati in quanto il mio intervento non modifica il comportamento del pendolo e le leggi che lo regolano. Il processo è reversibile ( order from order ) almeno se trascuro l'attrito e quella diminuzione di ampiezza minima e inevitabile che si produce oscillazione dopo oscillazione. La ripetibilità fa rima con riduzionismo ed è alla base del metodo scientifico classico. In realtà è utilizzabile in tutti i sistemi adiabatici-reversibili, ovvero per processi che all'infinito possono poi ritornare al stato iniziale senza nessuna perdita o modifica. La qual cosa vale per processi meccanici in assenza di attrito, ma non vale per molti processi termodinamici con aumento di entropia. La ripetibilità è data dal riduzionismo ovvero

Robot della fabbrica 4.0 come layout

Ritorna alla pagina di: Il corpo e la macchina I robot della fabbrica 4.0 possono essere considerati come automi miopi. Sono macchine non collegate a una specifica produzione. La logica con cui operano si struttura in contesto grazie alle relazioni degli attori che costituiscono l’eco-sistema, umani e tecnologici. Se nella fabbrica per automobili, precedente agli anni Ottanta del secolo scorso, ogni singola macchina operatrice era strutturata per produrre uno specifico componente e la catena era costruita per assemblare uno specifico artefatto, successivamente la presenza di più layer, meccanici e digitali, permetteva una maggiore flessibilità e la possibilità di modificare velocemente e personalizzare la produzione. La macchina a controllo numerico è proteiforme come la lessia dell’ipertesto e può riadattarsi per realizzare componenti differenti. Inoltre la logica con cui opera è frutto dell’interazione tra input esterni e una decisione operata in contesto. La fabbrica 4.0, poi, intro

Eco-sistemi abilitanti

[progettazione come azione] Ritorna alla pagina di: Il corpo e la macchina Un dispositivo è abilitante se favorisce la partecipazione, se lascia spazio alle decisioni, se garantisce all'accoppiamento umano-tecnologie di definire i parametri di funzionamento, in sintesi se è omeostatico o quasi-autopoietico. Democrazia, partecipazione e autorialità. Un LMS ha queste possibilità se permette a una comunità di istallarlo nel proprio server e di modificare i paramentri in base alle esigenze, mentre se è gestito in modo verticistico dalla casa produttrice gli spazi di personalzizazione sono limitati o comunque fortemente vincolate dal produttore. Se è open permette a una comunità vasta di intervenire e adattarsi a differenti esigenze. Facebook è un esempio di sistema scarsamente abilitante. Le modifiche sono gestite direttamente dalla casa madre in funzione di esigenze più di marketing che di finalità socio-culturali. Le possibilità di azione dell'utente finale sono ben definite e li

Centralità dell'azione

[ Progettazione come azione simulata ]  Ritorna alla pagina di: Il corpo e la macchina L’attenzione ai processi senso-motori e all’azione non è nuova in letteratura. Maturana  e Varela pongono a base dell'enattivismo anche la relazione ricorsiva tra consocenza e azione e vedono quasi identità tra i due poli: conoscere è agire e agire è consocere! Piaget “analizza la nascita dell’intelligenza in una dimensione senso-motoria” (Rabardel, 1995, 79) e individua l’origine della conoscenza nell’azione (ivi, 81). Ugualmente l’interesse per l’azione che riprende l’approccio vygotskijano. E risalendo nel tempo si arriva ad Aristotele. Dalla fine del secolo scorso l'interesse alle teorie dell'azione è sicuramente aumentato. Si veda il testo di Théories de l'action et éducation Sous la direction de Jean-Michel Baudouin  et Janette Friedrich (2001) De Boeck Supérieur  che sintetizza la meglio i riferimenti teorici sia classici sia più recenti (secondo '900).

Infosfera

RITORNA ALL'INDICE DE "IL CORPO E LA MACCHINA" Il mondo le cui parti comunicano grazie al digitale, come abbiamo visto accadere negli artefatti dell’ultima generazione o nell’ecosistema aziendale, è definito da Floridi (2017) infosfera.  Se la biosfera è quella porzione di mondo caratterizzata dalla vita, l’infosfera a un livello minimo è “l’intero ambiente costituito da tutti gli enti informazionali, le loro proprietà, interazioni, processi e reciproche relazioni” (ivi, 46). In tal senso infosfera include anche “spazi d’informazione offline e analogici” (idem). A livello più ampio, invece, l’infosfera è “un concetto che può essere utilizzato anche come sinonimo di realtà, laddove interpretiamo quest’ultima in termini informazionali. In tal caso, l’idea è che ciò che è reale è informazionale, e ciò che è informazionale è reale” (ivi, 45).

La definizione di frammento dipende dal contesto

RITORNA ALL'INDICE DE "IL CORPO E LA MACCHINA" Come e quando possiamo parlare di frammento? In una visione tecno-centrata la scelta è amodale e acontestuata. In un approccio socio-tecnologico la scelta di cosa sia un frammento o un automa-miope dipende dal contesto e sempre all'interno di una visione sistemica. Una lettera dell'alfabeto è un automa miope in alcuni sistemi, ma sicuramente no se parliamo di lessie e di testi complessi. In tal caso il frammento minimo è la lessia e all'interno di essa il paragrafo.