Lavorare sui saperi pratici
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Da sempre i docenti hanno osservato e lavorato sui saperi pratici. Si pensi a specifiche consegne per composizioni testuali, a come riflettere su tematiche storiche, ad alcuni problemi di matematica. Tutti compiti questi in cui lo studente doveva lavorare tenendo conto del contesto, operando scelte che derivavano dal rapporto enattivo tra il soggetto e l'ambiente.
Si pensi anche a una versione di latino: a volte la scelta non può essere guidatat solo dalla grammatica e dalla sintassi, ma occorre conoscere la storia e la vita dell'autore, la trama dell'opera da cui il brano è tratto, lo stile dell'autore. Occorre in questo caso entrare in empatia con il testo e con l'autore.
Un tempo il lavoro sui saperi pratici era frutto di un esercizio lungo e ripetuto, anche perché poi i contesti non cambiavano. Oggi invece occorre operare con metodo su di essi, osservare i saperi pratici, saperli descrivere e formare gli studenti su di essi. Due sono gli aspetti da curare:
- oggi l'attività sui saperi pratici va esplicitata dal docente e non può essere solo implicita nelle pratiche;
- oggi il lavoro sui saperi pratici deve essere sempre più connesso alle pratiche quotidiane.
Partiamo dal secondo punto.
Processi quotidiani che attivino saperi pratici
Nel recente passato quando si pensava ai saperi pratici si pensava alle competenze e, da lì, ai compiti autentici. Nell'immaginario comune quando si chiedevano esempi di compiti autentici dal Trentino alla Sicilia spesso le tre proposte classiche erano: la festa di compleanno, il depliant, il viaggio di istruzione.
Crediamo che occorra ripensare a cosa riteniamo compito autentico e non collegarlo autameticamente ad attività che richiedono molto tempo e, spesso, il collegamento con altri docenti. Sicuramente lavorare per progetti è importante, ma la realizzazione di processi che attivino saperi pratici deve essere connesso alla quotidianità.
A volte basta modificare la consegna, non in modo strumentale, e il gioco è fatto. Si pensi a un testo: il commento a una lirica di Leopardi è un compito classico, ma se la consegna richiede la riflessione e il confronto con liriche di altri autori, con alcune tematiche dell'epoca e il confronto con alcune attuali, la presentazione della stessa a un collega anche di altra realtà o nazione, se queste cose attivano un interesse autentico dello studente e procedure non meccaniche o risolvibili solo con lo studio delle fontio letterarie forse è possibile cogliere saperi pratici. Stesso risultato si ottiene se la consegna richiede di riflettere su una tematica antropologica, storica o geografica, per la quale occorra connettere contesti diversi, epoche diverse, oppure che coinvolga i soggetti anche personalmente. Ancora, un problema di matematica che stimoli il problem solving (si veda LINK), la creatività, che non richieda di applicare procedure o algoritmi conosciuti. Con l'attenzione che il ricorso al contesto o al gioco non sia strumentale tipo: "Il babbo va al mercato e compre 4 mele e 3 arance. Quanta frutta ha comprato?" dove il contesto non interviene minimamente nella logica del problema e non lo rende autentico.
In tutte queste consegne poi potrebbe essere contemplata la costruzione/utilizzo di una rubrica e l'autovalutazione, ovvero la riflessione su quali processi sono stati attivati e con quale padronanza.
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